Il fiume dentro di noi

Un libro scritto molto bene che secondo me meriterebbe più successo. Una rivisitazione dell'Amleto nella campagna inglese in cui sofferenza e speranza delineano la vita dei protagonisti, Romanzo corale con contrasto tra classi sociali che lascia il segno nel lettore

Romanzo dalla struttura letteraria e dall'ambientazione tipicamente ottocentesco. Opera sostanzialmente riuscita, pur con alcune sbavature. Lettura sicuramente piacevole.

Ambientato nel paesino di Starome nella regione del North Yorkshire, “Il fiume dentro di noi”, edito recentemente da Edizioni E/O, ci accompagna nelle campagne inglesi e ci fa conoscere Alexander, rampollo viziato e sfuggente, Tom, primogenito scostante e scontroso e infine Lennie, diciassettenne silenziosa e timida. Durante una giornata d’estate del 1955, i tre amici ritrovano nelle sponde del fiume un corpo senza vita, il cadavere è Danny Masters, loro coetaneo ed ex compagno di classe. Alternando passato e presente, l’autrice ci presenta anche Lady Venetia Richmond che, dalla morte di Sir Angus, deve fronteggiare le spese e le tasse di Richmond Hall, sfarzosa tenuta di famiglia. Attraverso le voci narranti di Danny, Lenny e Lady Venetia, la scrittrice ci descrive, grazie anche all’utilizzo di atmosfere vivide ed evocative, la piccola città dove, tra pettegolezzi e rancori, è difficile passare inosservati. Tra oscuri segreti di famiglia, rigide convenzioni sociali e atroci destini, Karen Powell ci regala un romanzo corale che, liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare, non mi ha del tutto soddisfatto.