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Nel Mysterium coiniunctionis Jung desume in una sorta di "succus lunariae" della trattazione alchemica le tre figure tripartite, Pater, filius et Spiritus Sanctus nel corrispettivo di Zolfo, Mercurio e sale siddetto "sal sapietium" evincendo la sua controparte femminile:la "magnesia nostrae" de facto la Dulcedo Sapientium: La dolce figlia del Filosofi (Mysterium coniunctionis Op. vol. 14, CW 14) Per lo psicologo svizzero l'"odor sepulchrorum" associato alla "magnesia" e sostanza arcana di trasformazione (lapis animatus sive vegetabilis) é lo stesso profumo di rosmarino secondo Paracelso, l'antico odore o balsamo di derivazione egizia (mumia balsamita), balsamum vitae e della Venere casta, della Virgo o di Venere, La Regina di Saba, la filia sapientiae. Invece il profumo dello Spirito Santo o Spiritus Mercurius che media la pace e la conciliazione (Paracleto) ed ha il balsamo di quella pianta che é il rosmarino (viriditas) per l alchimia è per contro il filius sapientiae che si rivela essere proprio il Paraclito lo spirito consolatore "consummatum est", Spiritus Mercurius, il balsamum vitae o profumo meglio conosciuto come "benedicta viriditas", Veritas l'hydor theion parimenti il "magnes nostrae" ad vocatus e consolamentum e ipso facto Mercurius et filius et spiritus medium congiungendi mentre la filia è la Dulcedo Sapientium philosophorum, lo zolfo bianco, quindi il rosmarino, la "magnesia nostrae", l'antico remedium spagiricum di derivazione paracelsiana ed egizia: l'odor sepulchrorum e profumo fragrante attinto dai capelli della Venere Afrodite virgo, la Sofia Christos. In questo antico Mysteria reginae o Mysterium coniunctionis ristà la copula mixtio di due sostanze opposte o opposti psichici simboleggianti per proiezione mitica l'antico sposalizio dell'agnello: il ligamentum matrimonii tra Mercurio e Marte come la Iside del Testo dei Papiri, il cosiddetto "Papiro magico di Parigi" trafugato da Dietrich e menzionato più volte e a note sparse nelle Opere da Jung.
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