Rapporto di minoranza e altri racconti

Rapporto di minoranza e altri racconti raccoglie cinque storie di Philip K. Dick che hanno esercitato un profondo influsso sul cinema contemporaneo. Costituisce inoltre un'introduzione alla ricchissima narrativa breve dello scrittore, in cui si riversano temi, intuizioni e trame dei successivi romanzi.
Il racconto che dà il titolo all'antologia descrive una polizia del futuro che arresta i criminali prima che questi commettano i loro reati ed è stato trasposto da Steven Spielberg nel suo nuovo film, Minority Report, con Tom Cruise e Max Von Sydow. Ricordiamo per voi è all'origine del noto Total Recall. Atto di forza ed è un vibrante thriller fantascientifico dominato da una sconcertante atmosfera di paranoia. In Impostore, da cui è stato tratto il recente film con Gary Sinise e Vincent d'Amico, un uomo viene accusato di essere una spia aliena ed è costretto a dubitare della propria identità. Modello Due, che ha ispirato nel 1995 la pellicola Screamers. Urla dallo spazio, costituisce invece un drammatico apologo sulla guerra e la natura umana, mentre La formica elettrica anticipa la sensibilità di film come Matrix, discutendo la percezione consensuale di ciò che chiamiamo realtà.
In questi racconti, influenzati dalla repressione maccartista, dall'isteria nucleare, da una forte consapevolezza politica e sociale, lo scrittore di fantascienza, che più di ogni altro ha costituito fonte di ispirazione per i registi del grande schermo, si interroga su questioni universali e senza tempo: la condizione umana, la violenza, la repressione esercitata dalle autorità, il militarismo, la paranoia. La vera protagonista delle sue opere è un'umanità debole e spesso indifesa di cui egli si erge a cantore, precorrendo i tempi grazie alla sua capacità narrativa visionaria. Non a caso l'opera di Dick, per anni sottovalutata, è stata oggetto di una clamorosa rivalutazione letteraria solo dopo la morte dello scrittore, avvenuta proprio nel 1982, anno di uscita del film Blade Runner, la pellicola più famosa tratta da un suo romanzo, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?. A quello stesso anno risale l'intervista allo scrittore realizzata da Gwen Lee che è riportata in appendice a questo volume. Dick vi racconta le sue impressioni sul film e con un moto di orgoglio rivendica la paternità dell'immagine letteraria dell'androide in crisi di identità, che ignora la sua vera natura. Questa "idea", in seguito tanto imitata nell'immaginario fantascientifico, fu utilizzata per la prima volta da Dick, nel racconto Impostore riportato in questa raccolta.
Vivaci, incalzanti, venati di ironia e affollati di personaggi originali e argute trovate narrative, i racconti di Dick hanno il ritmo giusto per coinvolgere i lettori trascinandoli in un mondo parallelo in cui il futuro è già realtà.