La libraia di Orvieto

Avendo abitato per alcuni anni ad Orvieto, ho comprato questo libro incuriosito dal titolo e dalla quarta di copertina. E non sono rimasto deluso. Concordo con quanti dicono che non si tratta di un giallo particolarmente sofisticato, la storia si rivela comunque interessante, ma non è questo il punto centrale dell opera. Il libro è in realtà un brillante spaccato di una città di provincia, Orvieto, con i suoi abitanti descritti in modo ironico. La parte psicologia dei personaggi è accurata come la descrizione della cittadina. Scorrendo le pagine al sottoscritto sembrava di vederli come di vedere le strade di Orvieto. Per quanto riguarda li stile narrativo, tolte le primissime pagine, si rivela molto più scorrevole e accurato. Nell'insieme una piacevole lettura che rappresenta un buon biglietto da visita per la cittadina umbra.

Non capisco, sinceramente non capisco. Come può essere trovato piacevole e divertente un libro del genere, duecentocinquanta pagine di scrittura piatta e prevedibile, di trovate senza originalità, di personaggi improponibili e senza spessore? Ma leggere non doveva servire a sviluppare il senso critico?

L'ho comprato perché mi aveva incuriosito la definizione di "black comedy" sulla copertina. Alla fine sono stati soldi ben spesi. I personaggi sono divertenti e la storia scorre liscia che è una bellezza, senza pretese di lanciare messaggi ai posteri (cosa che nei libri mi irrita profondamente) ma solo di far trascorrere delle ore piacevoli con uno sviluppo comunque non scontato. Per dirla ancora meglio, mi è sembrato un modo molto originale di affrontare un racconto. Bella l'idea della trama misteriosa che si sviluppa insieme a quella del vissuto della protagonista. Personalmente lo consiglio e anzi saprò cosa regalare agli amici.