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Etica della comunicazione pubblicitaria - Veronica Neri - copertina
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Etica della comunicazione pubblicitaria - Veronica Neri - copertina
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Descrizione


Nel mondo contemporaneo la pubblicità è ormai onnipresente. Ha imposto una sorta di dittatura, agevolata dall’affermarsi dell’iconic turn e delle nuove tecnologie, e occupato uno spazio sempre più significativo, a tratti ingombrante, nell’attuale panorama comunicativo. Emerge l’urgenza di una rinnovata riflessione sull’etica pubblicitaria attorno a tre aspetti, tra loro strettamente intrecciati. Il primo riguarda il senso della pubblicità in relazione alla sua evoluzione storica; il secondo concerne, più specificamente, i codici deontologici e l’approccio normativo; il terzo aspetto, più squisitamente etico, si interroga sul senso della pubblicità alla luce dell’epifania delle nuove tecnologie e del rinnovato iconismo elettronico. Numerose le proposte che emergono dai più recenti studi sulle conseguenze dell’attuale overdose pubblicitaria: dalla visione catastrofista, che dichiara la morte dell’advertising, ai movimenti contro-pubblicitari, fino a un possibile (e radicale) nuovo paradigma, basato sul rispetto del proprio interlocutore e sul rifiuto di inganni e ambiguità.
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Dettagli

2014
14 ottobre 2014
160 p., Brossura
9788835039570
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Indice


Introduzione Capitolo primo - Il senso della pubblicità al tempo dei new media. Capitolo secondo - Le dimensioni normativa e deontologica. I vantaggi e i limiti delle regole. Capitolo terzo - Questioni etiche nell’ambito della pubblicità commerciale. Bibliografia Sitografia Indice dei nomi Indice dei concetti

Voce della critica

  Si può storcere il naso quanto si voglia ma senza la pubblicità la grande macchina dell'informazione giornalistica avrebbe oggi ben più ruggine di quanto glie ne stia procurando l'accelerata evoluzione delle tecnologie. Televisione e radio campano, sostanzialmente, di pubblicità; i giornali ne ricavano più del 60 per cento dei loro bilanci in crisi; e gli stessi nuovi media che ormai si vanno impadronendo d'ogni spazio informativo guardano alla pubblicità con attenzione ugualmente supplichevole, posto che i loro editori non sono benefattori dell'umanità nemmeno quando sotto questa loro attività celano interessi di altra natura. Dal tempo dei "persuasori occulti" di Packard (ed è un'analisi che dopo più di mezzo secolo conserva intatta la sua puntualità metodologica) alla nuova società liquida e agli studi di Fabris e Testa dopo Habermas e Debord, il problema delle relazioni tra il messaggio pubblicitario e il suo destinatario permane ancorato alla definizione condivisa d'una norma etica che dovrebbe garantire la veridicità del messaggio a difesa del consumatore. La definizione di questa etica, però, si è resa sempre più problematica, e complessa, per il ruolo progressivamente debordante che la pubblicità si è conquistata nella società iperconsumista, rendendo perciò difficile la decodifica dei contenuti reali in tanto affollato overloading; ma, anche, più complessa e problematica per le raffinatezze che le metodologie della comunicazione (soprattutto la forma emozionale del messaggio iconico) offrono oggi al pubblicitario, con il povero destinatario dello spot bombardato e traversato da suggestioni dove la manipolazione digitale integra a meraviglia reale e virtuale sconvolgendogli una pur minima capacità di raziocinio. Veronica Neri, docente di comunicazione a Pisa, si muove in questo terreno, ambiguo per natura, con una sua convincente idea del dovere di fondare una strategia etica, proposta ovviamente come utile per una difesa del consumatore dal persuasore occulto, ma da lei considerata anche come "necessaria" per la sopravvivenza stessa della metodologia pubblicitaria (l'advertising che si reinventa nell'invertising di Paolo Iabichino).   M. C.  

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Conosci l'autore

Veronica Neri

Veronica Neri è professoressa associata presso l’Università di Pisa dove insegna Etica dei Media, Etica della comunicazione pubblicitaria e Etica della comunicazione pubblica. Dall’a.a. 2004/2005 collabora con il Centro Interdisciplinare delle ricerche sulla Comunicazione (CI.Co) del medesimo ateneo. È Responsabile scientifica del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC). Tra le sue ultime pubblicazioni Etica e sfera pubblica nella società dell'informazione e della comunicazione (2020), Notizie visive. La comunicazione ai tempi della visual culture (2021) e la cura del fascicolo della rivista «Teoria» New challenges in decision-making processes (2022).

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