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Un pò saggio critico, un pò una serenata a Nabokov. La Berberova evidenzia la ironia, i rapporti intertestuali con i grandi autori russi, i temi del doppio, della catarsi, del fato in Lolita, mentre sul piano stilistico spicca l'originalità del suo artificio ritmico-rimico.
queste 62 pagine che hanno segnato l’ inizio al mio percorso #rosreadslolita tramite cui mi sono introdotta nella prosa di Nabokov ed all’interno del suo significato profondo. Ho adorato questo piccolo saggio di critica letteraria che mi ha fatto capire alcune scelte fatte dallo scrittore, le tematiche trattate e le influenze ricevute da altri scrittori. ⠀
Recensioni
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Per la prima volta tradotto in italiano, questo testo del 1965 rappresenta l'omaggio critico che Nina Berberova ha voluto dedicare ad uno dei grandi maestri del Novecento, Vladimir Nabokov, russo come lei e, come lei, forzatamente cosmopolita (entrambi furono costretti a lasciare la propria patria a causa degli avvenimenti successivi alla Rivoluzione d'Ottobre). E proprio il rapporto dei Nabokov con la sua terra d'origine è uno degli aspetti su cui si sofferma la Berberova nel suo saggio, anche in relazione al fatto che in inglese e non in russo era stato scritto Lolita, il grande romanzo che, uscito per la prima volta a Parigi nel 1955 e a distanza di pochi anni tradotto ormai in tutto il mondo, ancora non aveva potuto oltrepassare le maglie della censura sovietica (e ciò sarebbe avvenuto molti anni più tardi, nel davvero fatidico 1989).Ma il saggio della Berberova rappresenta anche un'esemplare messa a fuoco delle ragioni espressive di quel romanzo, ricostruite attraverso l'analisi delle opere precedenti e indagate minuziosamente pur nei limiti di un breve intervento critico da più parti: il soggetto, il contenuto 'esterno', quello 'interno', la forma, l'idea complessiva, fino ai meccanismi più particolari e più tipici dello scrittore.
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