Perché credo. Una vita per rendere ragione della fede

Religione dell’et et, non dell’aut aut (il mondo dei numeri si accetta qualcosa e si rifiuta altro: è fanatismo?). La prospettiva dell’et et è della sintesi, dell’unione dei contrari, delle lettura molteplice, dell’ossimoro, di qualcos’altro, della sintesi dei contrari. Solvitur in Excelsis (Guitton).La Trinità, il supremo et-et nella prospettiva del cristiano che vuole tutto: l’unità e la molteplicità, la semplicità e la complessità. Per arrivare alla sintesi degli opposti occorsero secoli e secoli di eresie, di lotte, di concili, di scontri tra scuole teologiche.Vedi esistenza ed essenza (per la quale ultima serve Rivelazione). Per rispettare la libertà delle creature, il Creatore ha scelto di praticare la “strategia del chiaroscuro” nè luce né tenebre, piuttosto un chiaroscuro che rende possibile la fede in un Essere onnipotente, ma anche la sua negazione. Compositio oppositorum, contrassegnano la fede, a ogni livello. Il dono dello stupore, sorpresa del kérygma. Non intelligo ut credam ma credo ut intelligam. S. Anselmo fides quaerens intellectum. Il vero libero pensatore è il credente nella ricerca continua di una comprensione più piena, approfondimento del depositum fidei consegnato per sola Gratia. Ma per affermare che Dio c’è, devo prima affermare me stesso (Frossard) Dio parla nel silenzio. Spesso c’è bisogno della lente delle lacrime.Puntare nella scommessa pascaliana è necessario, non è affatto facoltativo, anche tu sei incastrato. E’ proprio sulla ragione, non sulla rimozione di essa, che si fonda l’accettazione del Mistero Deus absconditus, nella distinzione tra esistenza da essenza (trinitaria): la rivelazione supera ogni argomentare umano. Si rassegna la dottrina ebraica e quella islamica, nella ricostruzione della loro storia e idee. Ad esempio, la ragione può fare su Gesù 3 ipotesi: critica; mitica; di fede. La terza è quella del cristiano fuori dalla letteralità, dall'autorità, nell'abbandono al mistero.