I codici del labirinto

Mi sono avvicinato a questo libro perché mi interessa il mondo dei Catari, ma mi aspettavo francamente il romanzetto di una brava mestierante, e nulla di più. Invece è stata una vera sorpresa. Certo, il titolo è furbetto come lo sono quelli di tante storie del mistero uscite sulla scia di Dan Brown, lo schema che alterna passato e presente è ormai abusato, però si perdonano volentieri questi difetti per la buona qualità della scrittura e quella, ancora migliore, della costruzione. Intanto, nei capitoli storici la ricostruzione ambientale è molto accurata, tante pennellate che ci restituiscono la vita quotidiana degli umili e dei potenti del XIII secolo; la Mosse non sarà Jacques Le Goff, ma certo si è documentata seriamente. E poi, nella parte moderna, il meccanismo della suspense è veramente abile, la verità si disvela passo dopo passo, senza fretta, ogni cosa al momento giusto. L'unica pecca è il finale alla Indiana Jones, davvero un po' sciocco, ma pare sia ormai una moda in questo tipo di libri. Lo consiglio vivamente sia agli appassionati del Medioevo sia a chi ama i thriller, penso non sarete delusi. A me ha fatto venire voglia di visitare Carcassonne. Sullo stesso tema posso suggerire un altro buon libro (non allo stesso livello), "Il vento dei demoni" del nostro Marco Buticchi. Curiosità: dal libro della Mosse è stata tratta una versione televisiva, Labyrinth.

Notevole libro per chi vuole 'curiosare' nella storia dei Catari. E' un romanzo, ma fornisce ai curiosi ottimi spunti per approfondire luoghi ed argomenti. Letto due volte prima di proseguire con saggi sull'argomento. Buone descrizioni storiche. Trattandosi di una storia parallela su due piani temporali (1200 e 2005), consiglio di appuntarsi nomi e ruoli, del 2005, per seguire al meglio gli eventi.

Raramente mi è capitato di aver voglia di buttar via un libro dopo le prime pagine. Appena ho letto della caverna misteriosa dove appare un altare con ai piedi due scheletri e il simbolo del labirinto ho intuito dove si andava a parare. Ciò nonostante ho continuato a leggere e le cose non sono migliorate. Un macchinoso intreccio condotto con vicende parallele distanti otto secoli e improbabili reincarnazioni, libri misteriosi con simboli egizi custoditi nei secoli per nascondere il segreto del Sacro Graal e le lotte per il loro possesso: questo è il pasticcio noioso che viene ammannito. Per scrivere questo libro l'autrice ha vissuto nella Linguadoca francese e mostra una buona conoscenza delle sue città e delle loro architetture. Tuttavia l'insistita decrizione delle città non aiuta l'immaginazione e aggiunge confusione ulteriore.