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La storia di un'emigrazione e di un'avventura passionale con due rive, quelle separate dall'Atlantico, e due donne.
scheda di Bardi, M., L'Indice 1993, n. 4
Il racconto del drammaturgo e poeta piemontese, che narra una vicenda tormentata e passionale, comparve per la prima volta nel 1820 sul periodico "Il Raccoglitore", in forma di leggenda del lago d'Orta, riferita da un barcaiolo durante la traversata. Si tratta di una storia d'emigrazione e d'amore, in cui è continuo il confronto fra il paesaggio noto della riviera d'Orta e quello esotico dell'America latina, fra una donna passionale (figlia di un'indiana, dalle chiome nere e splendenti) e una donna tenera e innocente (di origine francese, chiara di pelle e di capelli). Vittorio, il protagonista, è diviso fra le due rive e fra le due donne (legate, da un complesso rapporto sororale) fino alla catastrofe provocata dall'incontro con una terza donna dall'aspetto sereno e rassicurante, che Anna Bujatti definisce "una Lucia che non abbia avuto la ventura di imbattersi in don Rodrigo". Pur nell'appartenenza a un genere romanzesco nero ampiamente diffuso (si pensi che sullo stesso numero del "Raccoglitore" in cui apparve il racconto, fu pubblicata anche una novella di vampiri di Byron), il testo di Bertolotti è originale sia per l'impianto narrativo che si sviluppa dall'intrigo avventuroso, sia per la precoce attenzione dello scrittore, che scrive nei primi decenni dell'ottocento, nei confronti del tema dell'emigrazione italiana all'estero.
Davide Bertolotti pubblicò questa avventura passionale con sfumature di racconto nero sul periodico «Il Raccoglitore», da lui diretto, nel 1820, inserendola poi nel volume di viaggi Peregrinazioni. Qui - storia di un'emigrazione, un doppio amore, una vendetta postuma e un tardivo pentimento - era incastrata come una leggenda del lago d'Orta, riferita da un barcaiolo durante la traversata.
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