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Anno edizione: 2006
Anno edizione: 2013
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Quarto capitolo delle Cronache del Barset, diciamo che per chi ha imparato a conoscere Trollope è quasi una garanzia: ritroviamo il suo stile ironico e pungente su tanti aspetti della società, un tipo di ironia velata-ma-non-tanto (del tipo che, ad esempio, se la applichi nella vita reale a qualcuno che non coglie, quello pensa che parli sul serio) e gli argomenti colpiti sono diversi: dai benefici dei ricchi, al clero alla figura della donna (e qui, se sei di quelli che non colgono l'ironia potrebbe anche dar fastidio come se ne parla..ma basta confrontare Griselda e Lucy per capire come la pensa Trollope). La trama ricorda per metà quella del libro precedente (e ritroviamo anche diversi personaggi, non come protagonisti ma comunque con delle aggiunte importanti per il loro arco narrativo) cioè il giovane che si innamora della ragazza di un ceto sociale più basso; però diciamo che a parte questo motore della vicenda, il resto del percorso non è lo stesso. E l'altra parte importante della storia, cioè quella dedicata a Mark Robarts, ci porta a fare la conoscenza di un tale Sowerby, un personaggio davvero irritante, subdolo e approfittatore che a dispetto della compassione che Trollope cerca di suscitare nel lettore (pur senza giustificarlo), con me non ha avuto effetto. Come gli altri tre, anche questo libro ha delle parti magari un po' più lente (ammetto, parlo di quelle del Parlamento) che comunque non intaccano il resto: è sempre un piacere tornare nel Barset,
Quarto romanzo del ciclo del Barchester. Ti fa immergere nelle atmosfere vittoriane con molti personaggi ecclesiastici e non. In questo romanzo un ruolo molto importante è dato alle donne. L’unica pecca è sulla parte in cui parla di politica che risulta molto noiosa. Per il resto nonostante l’ambientazione vittoriana certi personaggi e certi ragionamenti fatto da Trollope sono veramente attuali. Consigliato!
Quarto libro del ciclo del Barset scritto da Trollope sempre in modo magistrale. Bello l’intreccio dei personaggi, bella la trama nella quale un ecclesiastico cerca di riconquistare la fiducia di chi aveva creduto in lui… La storia è ambientata nelle campagne londinesi della metà del milleottocento e mostra la vita di provincia in età vittoriana con la sua quiete, ma anche con le sue tempeste impreviste.
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