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Ugo Ojetti, Aldo Valori, Giulio Einaudi e Luciano Bianciardi. Ma anche: Errico Malatesta, Renato Panzieri, Ruggiero Grieco e Cristina Campo. A margine è una raccolta di quattordici saggi dedicati all'editoria, al giornalismo e alla sinistra italiana. Figure irregolari e scomode, e per questo poco conosciute o dimenticate. A ritrarle è Beppe Benvenuto, critico letterario, nonché cofondatore del "Foglio" e responsabile di quelle pagine culturali per molti anni. Si parte proprio da Ojetti: "Nel suo ambiente è un personaggio che divide. Suscita inevitabili invidie, ma passa, in certi casi, come un accaparratore. Responsabile della critica d'arte al Corriere, ma soprattutto organizzatore di cultura vivace e versatilissimo. Presente con il suo monocolo e l'inconfondibile figura dalla forte complessione ottocentesca a Biennali, Quadriennali, mostre e inaugurazioni varie". Benvenuto ne racconta l'ascesa nel salotto buono del giornalismo nostrano, i conflitti con Guido Piovene, l'adesione "un po' di sguincio" alla Rsi, fino alla morte, a Firenze, nel 1946. "Ugo Ojetti non è né un politico né uno scrittore impegnato e i suoi titoli non sono militanti. Il suo buono è lo stile, urbano, garbato, spesso raffinato, spesso intelligentemente divagatorio". Poi è la volta della pagine di storia e di politica, e qui la scelta dei personaggi ritratti è ancora più caratterizzata: oltre a Errico Malatesta, della compagine di sicuro il più conosciuto, c'è spazio per Raniero Panzieri, Lisa Foa e Ruggiero Grieco. Tutti in qualche modo decisivi nella storia delle loro formazioni politiche, tutti trascurati dalla pubblicistica o, nella migliore delle ipotesi, sottovalutati. L'analisi di Benvenuto non è mai convenzionale. La sua scrittura puntuta e colloquiale diffida dello stereotipo del critico impegnato. Ne viene fuori una raccolta capace di guardare al Novecento italiano con understatement e disincanto intellettuale. Filippo Maria Battaglia
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