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Eredità della musica. David J. Bach e i concerti sinfonici dei lavoratori viennesi (1905-1934) - Piero Violante - copertina
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Eredità della musica. David J. Bach e i concerti sinfonici dei lavoratori viennesi (1905-1934) - Piero Violante - copertina
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Descrizione


Richard Strauss ha osservato che dirigendo il primo tempo della Terza di Mahler finiva con l'immaginare "interminabili schiere di lavoratori in marcia verso il Prater per celebrarvi il Primo Maggio". È un'idea largamente condivisa che la Grande Vienna sia stata uno dei cruciali laboratori del Novecento. Questo studio, che mette assieme la storia, la storia della musica e la musicologia, la storia della cultura e quella sociale, lo riafferma. Ma lo riconsidera, guardandolo dalla prospettiva del tentativo da parte della socialdemocrazia e dei teorici dell'austro-marxismo di fare del proletariato l'erede della tradizione musicale viennese e, attraverso questo, erede della cultura classica tedesca. Un'utopia intellettuale germinante intorno all'organizzazione dei cosiddetti "Concerti sinfonici dei lavoratori viennesi", voluta da David J. Bach - responsabile culturale del partito socialdemocratico, figura ancora poco esplorata della Grande Vienna - il cui obiettivo era quello "di creare con e per il proletariato una tradizione del moderno che avesse "Mahler come perno e Webern come suo interprete". Secondo Piero Violante quest'esperimento ha subito una censura e una cesura. La cesura è consistita nel fatto che la sua violenta interruzione ha creato una frattura nella storia dell'interpretazione e della ricezione del canone musicale a datare dall'avvento dell'austrofascismo. Da quel momento i "concerti sinfonici dei lavoratori viennesi" sono stati rimossi.
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Dettagli

2007
6 settembre 2007
227 p., Brossura
9788838922442

Voce della critica

L'arco temporale preso in considerazione dall'autore va dalla fine dell'Ottocento al 1934; questo periodo rappresenta una cesura fondamentale per tutta la cultura del Novecento, perciò il saggio si presenta denso e intriso di riferimenti non solo alla storia della musica, ma anche all'arte, alla storia sociale e culturale. I concerti sinfonici dei lavoratori viennesi fra il 1905 il 1934 sono l'argomento del libro, incentrato sulla complessa figura di David J. Bach (1874-1947), promotore delle stagioni concertistiche per gli operai e successore di Josef Scheu come titolare della critica musicale della "Arbeiter Zeitung", quotidiano del partito socialdemocratico austriaco. Nello scorrere l'indice del libro si possono individuare due aree tematiche legate fra loro, che ne formano l'ossatura: nella prima, di carattere storico-filosofico, l'autore presenta il milieu sociale e culturale in cui germinerà l'esperienza dei concerti per i lavoratori; nella seconda si trova invece l'analisi delle stagioni sinfoniche, suddivise in tre decadi: dal 1905 al 1918, dal 1918 al 1926 e dal 1926 al 1934. Vi sono anche due interpolazioni che spezzano il ritmo delle stagioni e, nel medesimo momento, ne sono però una prosecuzione parallela, perché riferiscono di due esperienze contigue ai concerti per lavoratori: la prima è rappresentata dalla fondazione della rivista "Der Strom", la seconda è L'utopia mancata del coro recitante (Sprechchor). I concerti per i lavoratori sono "il grandioso tentativo, da parte della socialdemocrazia e dei teorici dell'austro-marxismo, di fare del proletariato l'erede della tradizione musicale viennese e, attraverso questo, erede della cultura classica tedesca"; tale tentativo riesce solo in parte, perché l'avanzamento dell'austro-fascismo spianò la strada all'Anschluss.
Un tale argomento è in sé interessante, ma può risultare altrettanto insidioso per la quantità di soggetti che vi sono correlati; Violante gestisce molto bene il materiale magmatico che ha scelto di trattare e riesce a plasmarlo secondo una forma fruibile, grazie anche al sostegno di un nucleo corposo di note, che talvolta diventano un libro nel libro.
Quando si giunge alla fine della lettura si è pervasi da una sensazione di completezza dovuta alla prosa scorrevole, strettamente connessa a una chiara formulazione dell'argomento. I concerti sinfonici per gli operai viennesi diventano così, grazie anche al coinvolgimento di più campi del sapere, il punto di partenza per una più ampia riflessione sul mutamento della società avvenuto in quegli anni. Marida Rizzuti

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