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Cesare Questa, accademico dei Lincei, nel 2004 ha concluso il suo lungo insegnamento all'Università di Urbino: sono occasioni che nel mondo accademico si celebrano con ristampe o miscellanee ad hoc , tanto più per chi è riconosciuto come il più importante plautinologo in circolazione, degno successore delle "grandi ombre" (come lui stesso le chiama) di Leo, Ritschl, Lindsay, Fraenkel. Un autentico monumento, quindi, ma che, a differenza di certi suoi colleghi, ignora che cosa sia vivere di rendita e continua a lavorare con umiltà e passione sui suoi prediletti temi di studio (oltre a Plauto, la storia imperiale - Tacito in primo luogo - e bizantina, la tradizione manoscritta, la fortuna dei classici e la storia del melodramma: Questa è infatti anche un musicologo di razza): attualmente sta lavorando al rifacimento della fondamentale Introduzione alla metrica di Plauto (1967), che si annunzia ricca di novità non scontate. Si comprendono quindi le difficoltà dei colleghi e allievi urbinati (Boldrini, Danese, Gori, Lanciotti, Raffaelli e Tontini) nel trovare una forma acconcia di tributo, che una personalità così vitale e proiettata nel futuro non accogliesse "con qualche gesto apotropaico", come essi dicono (si legga la spassosa rievocazione della beffa plautina grazie alla quale riuscirono nel 1994 a far accettare a Questa una sorta di miscellanea improvvisata per il suo sessantesimo compleanno).
La scelta dell'omaggio è caduta felicemente sulla ristampa delle introduzioni a sei commedie ( Aulularia , Casina , Menaechmi , Miles gloriosus , Mostellaria , Pseudolus ) pubblicate negli anni ottanta nella collana "Bur", con testo latino e traduzione a fronte. Si tratta di contributi esplicitamente "divulgativi", con un apparato di note essenziale (ma aggiornato con puntiglio), che i docenti potrebbero proporre in classe come avviamento allo studio di Plauto. La godibile e piana lettura, infatti, mirata all'esegesi della trama, spesso assai complicata, è il passo obbligato attraverso cui Questa illustra con levità e chiarezza pregi e debolezze stilistiche e teatrali, il legame con le fonti, la funzione narratologica dei singoli personaggi, lo specifico della comicità di Plauto e del suo apporto al plot stereotipo della commedia ellenistica. Ogni lettura si conclude con uno sguardo alla fortuna nella cultura europea, dal teatro del Cinquecento alle riprese moderne, come il Vantone. Miles gloriosus di Pasolini. La nutrita Tabula gratulatoria del volume si apre con il nome di Riccardo Muti et pour cause , visto il valore dei saggi questiani di storia della musica, confluiti anche in programmi di sala della Scala. A darcene testimonianza è il secondo dei due contributi aggiuntivi ripubblicati in appendice (il primo, Pardalisca regina della Casina , integra la lettura della commedia omonima): La spilla e la cistella. Da Ponte, Mozart, Plauto . Qui la splendida aria di Barbarina che apre il IV atto delle Nozze ("L'ho perduta, me meschina"), attraverso un attento riscontro con Beaumarchais, è riportata per contenuti e affetto all'aria di Halisca nella Cistellaria di Plauto (vv. 671-694), certo presente "nei sedimenti della memoria letteraria" di Da Ponte.
Ermanno Malaspina
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