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La simpatia è il tratto di questo autore che pure scrive in materia nobile, scrive di religione, di devozione e di farisei, sopratutto di regole per la salvezza, libro gnostico quindi da leggere con apertura perchè il lettore troverà in questo testo un viatico simpatico all'ebraismo ed alla dottrina dei padri. A differenza degli altri testi esgetici diverte e smaga, ironizza e svuota di solennità quell'accesso gnostico alla Legge che costituisce in tutte le sue varianti e non son poche l'accesso all'ebraismo. Il lettore che intenda accedere alla cultura della rivelazione ebraica e del mito della resurrezione, qui trova una lettura insostituibile. Non è un testo solenne come quello di Baeck o di Rosenzweig nè un testo mistico come quello di Scholem o di Buber, è un testo pedagogico itinerante perchè guida il lettore ad una idea giudaica ampia e serena nella quale Cristo e i vangeli si iscrivono nel plesso dela cultura israelita delle origini. Punti notevoli del'opera sono il sabato ebraico(pag. 84) come ritorno al vero io, una interpretazione gnostica e metanoica quindi sconosciuta ai più e di rilevante interesse anche per la psicoanalisi. Altro punto l'interpretazione di Jesus nazareno come colui che porta a compimento la Legge ed in questo senso il più giudeo dei giudei, rex iudaeorum quindi ad ogni effetto che con questa lettura salda la tradizione ebraica col cristianesimo agevolmente leggibile quindi come precipitato storico del giudaismo esseno delle origini. Infine, stupenda, inarrivabile, lirica e mistica, razionale e suggestiva la chiosa di pagina 108: "Sentinella a che punto siamo della notte"? Sono venuto a completare la Legge e ad insegnarvi la sua fonte di salvezza da ogni male. Questo risponde Cristo alla domanda del deserto e che si riproduce ogni giorno nei misteri del Male indicando la Via infallibile di uscita: la Notte è finita perchè l'alba che la smaga era dentro di noi e la Sentinella solamente ha ucciso il Drago che ne vietava la luce.
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