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Introduzione a Fogazzaro - Antonio Piromalli - copertina
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Descrizione


Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della letteratura universale che illustra la vita e le opere di un autore (antico o moderno, italiano o straniero) inquadrandole storicamente e culturalmente attraverso una puntuale analisi degli scritti, una breve storia della critica, e un'ampia bibliografia. Le singole «Introduzioni» offrono così gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera di uno scrittore alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.
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Dettagli

1990
3 luglio 1990
160 p.
9788842036357

Voce della critica

PIROMALLI, ANTONIO, Introduzione a Fogazzaro

LUZI, ALFREDO, Introduzione a Sereni

CERRUTI, MARCO, Introduzione a Foscolo
recensione di Ricciardi, M., L'Indice 1991, n. 1

La collana "Gli scrittori" dell'editare Laterza propone ciascun volumetto come un capitolo di storia della letteratura universale per autori, indipendenti l'uno dall'altro: obbedisce a un'intenzione fondamentalmente didattica, quella degli strumenti. I risultati possono essere, quindi, assai diversi, all'interno di uno schema comune, rappresentato dall'inquadramento storico e culturale dell'autore, analisi dei testi con citazioni anche ampie, breve storia della critica e ricca bibliografia. Le dimensioni e le caratteristiche editoriali puntano allo strumento agile, di facile consultazione ma criticamente aggiornato.
A quale domanda può rispondere? Innanzitutto quella che coniuga prezzo assai contenuto, leggibilità sicura e dimensioni di sintesi breve (intorno alle 150 pagine a stampa), a una richiesta di contributo aggiornato, serio, utilizzabile all'interno della scuola secondaria e quale aggiornamento personale da parte degli insegnanti.
I volumi che abbiamo scelto corrispondono a tre diversi e ricorrenti problemi dell'insegnamento. Un autore tradizionale, Fogazzaro, ben presente, specie nel passato, nella scuola; in gran parte oggi recepito per motivi confessionali e assai poca per motivi strettamente letterari; un autore contemporaneo, Sereni, poeta e protagonista della storia letteraria recentissime e trascurato dalla manualistica istituzionale; infine Foscolo, passaggio obbligato e non sempre indolore nell'insegnamento di una letteratura italiana che voglia uscire dagli schemi tradizionali: un autore nelle scuole spesso condannato a una lettura tutta debitrice della vecchia cultura di ascendenza risorgimentale, quella insomma del Foscolo ingabbiato tra neoclassicismo e romanticismo, in oscillazione perpetua tra i furori dell'"Ortis" e le celebrazioni dei "Sepolcri".
L'accurata bibliografia dell'"Introduzione a Fogazzaro", curata da Piromalli, rende bene conto della fortuna critica di questo autore: balza così all'occhio la vistosa caduta di interesse, in anni recenti, per l'opera di Fogazzaro. Tuttavia, alla bibliografia analitica, tale da permettere una precisa osservazione dei contributi critici per ciascuna delle opere di Fogazzaro, non corrisponde un'altrettanto efficace sezione dedicata alla storia della critica. Quest'ultima, nelle intenzioni della collana, dovrebbe avere lo scopo di vivificare una bibliografia che spesso è soltanto elenco inerte di nomi e date oppure sequenza di contributi, in gran parte inaccessibili al lettore. L'ampia scelta antologica fatta da Piromalli lascia tuttavia fuori proprio i pochi contributi in volume degli ultimi anni: in particolare, da ricordare almeno quelli di Giorgio de Rienzo (1967) e di Enrico Ghidetti (1974) che con i contributi dello stesso Piromalli segnano i termini critici del dibattito recente. La formula editoriale, standard per ogni volume della collana, appare così poco efficace se interpretata in questo modo, poiché non mette in evidenza alcuni elementi fondamentali della fortuna dell'autore e dello stato del dibattito critico. Nell'impianto più propriamente saggistico, Piromalli preferisce un'impostazione storicistica, per altro dominante nei contributi di questa stessa collana, in cui la traiettoria della vita dell'autore, in relazione alle prospettive storiche e culturali del periodo, giustifica l'evoluzione delle opere e infine il raccordo tra il giudizio di merito, specifico per l'autore stesso e per la sua produzione letteraria, con l'uso di categorie tradizionali, proprie della manualistica critica. Alcuni spunti interessanti (ad esempio nel primo capitolo, "Antonio Fogazzaro e il pubblico", la scelta di privilegiare questo tema, certamente assai significativo per la storia letteraria di Fogazzaro stesso) sono in parte contraddetti da altri, di impostazione molto tradizionale e dal linguaggio critico poco perspicuo, come nel capitolo "Irrealtà storiche delle ideologie di Fogazzaro".
L'impostazione del volume dedicato a Sereni, di Alfredo Luzi, propone soluzioni che sembrano rispondere ad alcuni degli interrogativi posti dall'impostazione tradizionale di Piromalli per Fogazzaro. Naturalmente il problema di una sintesi agile per un poeta della contemporaneità come Sereni si pone in una prospettiva e con caratteristiche addirittura opposte a quelle di Fogazzaro. Qui, piuttosto, si avverte la necessità di informare il pubblico, di introdurre un autore non così familiare e facilmente inserito nella manualistica scolastica. La scelta di Luzi privilegia decisamente l'impostazione personale, in cui prevale il taglio critico e il rispetto esplicito per le principali raccolte di poesie, edite, di Sereni. In questo modo il rapporto tra bibliografia e storia della critica è più visibile e efficace: la fortuna di Sereni, lo stato attuale della critica sulla sua opera appaiono in forma di rapida sintesi. Il lettore giunge ad afferrare lo stato della questione e a recepire i contributi davvero significativi in quella che è una breve storia della critica e della fortuna di Sereni. Allo stesso modo, la parte centrale del volumetto, dedicata all'opera di Sereni, trova un apprezzabile equilibrio tra l'esigenza di informare sull'intera sua opera poetica e la volontà del critico di introdurre elementi di valutazione e di interpretazione, offrendo al lettore anche alcune suggestioni, alcuni suggerimenti per affrontare questa poesia senza necessariamente ricadere nelle formule più ovvie. Il linguaggio è forse, in taluni casi, meno scorrevole ma certamente adeguato a un lessico critico con intenti divulgativi. Siamo di fronte dunque a una vera guida per un lettore che vuole approfondire la sua conoscenza della poesia italiana del Novecento, ma anche per chi ha bisogno di un punto di appoggio sicuro, corretto e consultabile con facilità. Lucido e apprezzabile, in questa ottica, il primo capitolo "Poesia come esperienza", quasi introduzione critica e tutta l'opera di Sereni.
Il compito più arduo e certamente quello affrontato da Marco Cerruti con l'"Introduzione a Foscolo". Il critico privilegia innanzitutto la concentrazione del massimo possibile di informazioni e di notizie, compatibile con la brevità dell'assunto, e insieme una scrittura in cui prevale la fusione tra elementi diversi, un linguaggio tipico di forme di racconto storico-critico. In questo modo ottiene risultati soddisfacenti padroneggiando la mole della bibliografia critica foscoliana. La bibliografia, molto accurata, si trasforma in utile strumento attraverso la suddivisione analitica, che aiuta e quasi incoraggia il lettore a scegliere i momenti più significativi dell'opera foscoliana: così la storia della critica si lega bene al repertorio bibliografica restituendo con efficacia il senso dell'alternarsi e del ripetersi dei giudizi critici e delle posizioni anche diversamente motivate. Ciò che più preme a Cerruti è l'obiettivo di una biografia intellettuale che finalmente racchiuda in un disegno unitario vita e opere, testi e ideologia. La sua impostazione è quella di uno storicismo più variegato e articolato in cui resta fermo l'intreccio essenziale era vita dell'autore e movimenti storico-culturali. Ma la società e la storia non sono lette in forme rigide o schematiche: è visibile lo sforzo di articolarle talora anche minutamente (per quanto sia possibile in un saggio così breve) seguendo una linea più sfaccettata, meno sicura e dogmatica delle impostazioni più tradizionalmente storicistiche: Rimane la scansione tradizionale dell'opera foscoliana, ma Cerruti l'arricchisce puntando l'attenzione, visibile proprio nella ripartizione della materia attraverso i titoli dei paragrafi, sull'abbinamento dei periodi più significativi della vita e dell'opera foscoliana, accorpando quindi opere vicende biografiche, dinamiche culturali. Il quadro perciò si arricchisce ed è più movimentato, all'interno di una cornice che punta ancora a una fusione unitaria tra vita e opere e quindi a un metodo critico legato alla ricerca di quella "biografia intellettuale", luogo di approdo definito c certo dell'analisi e della critica possibile di un Foscolo debitamente storicizzato. Ecco, se guardiamo questo Foscolo nell'ottica della scuola e della sua presenza in classe, nei testi da leggere soprattutto, forse rimane ancora ampia la zona di insoddisfazione, il dubbio non risolto che tra il rifiuto visibile, nel giovane lettore di oggi, di quel linguaggio e di quei comportamenti e il radicamento altrettanto visibile dell'opera foscoliana nell'epopea nazionale, il Foscolo stesso possa ancora sperare dalla nostra critica una linea di scarto, una ricerca forse più spregiudicata.

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