La forza e la fede. Vita di Carlo V

Autore di studi su Emanuele Filiberto e sulla corte sabauda tra XVI e XVII secolo, Merlin ha scritto sul principale protagonista della storia europea della prima metà del Cinquecento una biografia che, in pagine di serrate argomentazioni e di scorrevole lettura, affronta i vari momenti di una delle figure più complesse della storia moderna. L'autore non si è di certo lasciato intimorire dai grandi lavori precedenti il suo, alcuni dei quali costituiscono a tutt'oggi autentici monumenti storiografici, quali il Carlo V di Karl Brandi, uscito tra il 1937 e il 1941, e riedito in italiano da Einaudi nel 2001 con un'illuminante prefazione di Wolfgang Reinhard, o gli studi compiuti negli anni trenta da Federico Chabod, o, ancora, le originali e controverse ricerche sull'idea e i simboli dell'impero compiute da Francis A. Yates.

Merlin ha saputo inoltre far tesoro della mole di pubblicazioni che in vari ambiti nazionali, in particolare tedesco, spagnolo, italiano e francese, si sono accumulate intorno alla figura e all'opera di Carlo d'Asburgo, e che, nel 2000, l'occasione del quinto centenario della nascita ha incrementato. In questa biografia si afferma così l'intento di sistematizzare le conoscenze in un quadro coerente e ordinato, in cui una grande varietà di temi e di prospettive generali dà spessore alla vita del personaggio e offre quella sponda esterna a cui il dato individuale è collegato con nessi problematici e tramite il fitto racconto degli avvenimenti. È allora sufficiente richiamare l'attenzione ai grandi temi che nell'età di Carlo V si incrociano, alcuni dei quali rivestono un valore cruciale nella storia moderna, così che elencandoli si avverte la complessità delle categorie di analisi con cui il libro si è misurato: l'Umanesimo, il Rinascimento, la Riforma e la Controriforma, lo stato cetuale e lo stato moderno, la corte e la guerra, il Concilio e la politica religiosa dell'imperatore.

Pur con un'attenzione, commendevolmente sobria, al dato psicologico e agli elementi maggiormente individualizzanti della biografia, è la storia politica a dominare il racconto disposto su un solido intreccio tra fatti e problemi che abilmente irrobustisce l'asse cronologico-narrativo con un solido impianto concettuale in cui i temi del governo, della religione, della guerra, e dell'economia, assumono una dimensione che valorizza il dato evenemenziale. In tal modo le grandi domande che la storiografia ha sollevato intorno alla figura di Carlo d'Asburgo perdono quei toni di genericità retorica che spesso hanno assunto per divenire chiavi analitiche attraverso cui accedere ai problemi concreti. Ne emerge una singolare consonanza tra l'imperatore e il suo tempo. Quel monarca dalle molte facce tratteggiato da Merlin sembra rispecchiare il clima di un'epoca segnata da profondi travagli spirituali e politici in cui anche grandiosi progetti potevano apparire poco più che fantasmi consolatori e in cui ideali di lungimirante prospettiva potevano scendere a patti con azioni dettate dall'empiria, dalla strategia di potenza, dal prevalere di antichi impulsi.

Ciò che maggiormente emerge dal libro è la sensazione di trovarsi a fare i conti con una storia ormai compiutamente europea, in cui un continente gracilmente unito nella sua diversità, e nei suoi conflitti, affiora come lo scenario comune nel difficile passaggio che accompagna la nascita dello stato moderno.