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I capitalisti hanno rinunciato a fare gli industriali, ripiegando sulla sicurezza dei servizi pubblici: rendite monopolistiche con tariffe più care d’europa, prelevandole dai consumatori indifesi e dalle piccole imprese contribuendo a impoverire il paese. Patto sociale scellerato fra capitalisti e classe politica. Perché non introdurre figure come gli outside director? Le privatizzazioni sono fittizie, e la mafia imprenditrice, senza una vera classe dirigente. Le imprese sono eterodirette o eterogestite. Il sistema dei partiti ha nostalgia delle imprese pubbliche e dei monopoli privati. Conflitti di interesse come regno delle consorterie, delle lobby dei monopoli che impediscono la vera liberalizzazione e soffocano la crescita. Non bastano le leggi, bisogna che questo capitalismo e classe politica trovino un senso etico e un po’ di buon gusto. Non esiste possibilità di sviluppo economico fuori dalla democrazia e dall’EU che solo ci dà disciplina e garanzia di modernizzazione. Il nostro è un capitalismo che vuole comandare senza rischiare, vuole il potere senza le responsabilità, senza investire soldi propri. Tangentopoli in fondo fu un grande cartello in base al quale si pensava costasse meno pagare la tangente piuttosto che affrontare la concorrenza. Manca la shame culture. Le privatizzazioni non sono state precedute o accompagnate da liberalizzazioni dei mercati di riferimento, cioè dall’ingresso di veri concorrenti: monopoli privati con consumatori indifesi perché non si può privatizzare se nel mercato non c’è concorrenza (regola fondamentale). Purtroppo le uniche ricchezze importanti in Italia derivano o da profitti di monopolio o da rendite finanziarie e immobiliari. Situazione pericolosa del nostro paese che è una economia di relazioni non di mercato , valgono più contatti e entratura che capacità e regole .... economia mafiosa, in cui un capitalismo malato e incapace di competere si salva grazie alle solidarietà dei clan e alle protezioni politiche.
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