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La città biopolitica. Mitologie della sicurezza - Andrea Cavalletti - copertina
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La città biopolitica. Mitologie della sicurezza
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La città biopolitica. Mitologie della sicurezza - Andrea Cavalletti - copertina

Descrizione


Cos'è la città? Cos'è lo spazio urbano? Rifacendosi all'insegnamento di Michel Foucault, il libro ricostruisce una genealogia di questi concetti fino alla nascita del moderno paradigma della sicurezza. Si tratta del dispositivo biopolitico che ancora oggi ci governa, e che si definisce compiutamente verso la metà del Settecento. Nel suo contesto, ogni luogo sarà sicuro solo in quanto delimita e insieme lascia apparire un potenziale pericolo: interno ed esterno, pace e guerra, vita e morte, divengono così i poli di una relazione dinamica costante. Questo dispositivo, che mirerebbe ad escludere ogni spazio di fuga, si rivela però un vero e proprio apparato mitologico, e contro di esso il libro chiama ad una "defezione assoluta".
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Dettagli

2005
1 gennaio 2005
288 p., Brossura
9788842492764

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Gianluca Sanson
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Considerazioni

La sicurezza è legata profondamente con il terrore, con l' insicurezza come meccanismo di potere. M. Foucault esprime il biopotere , biopolitica che cambia forma rispetto il potere normale in quanto il sovrano detiene la forza di poter decidere la vita dei suoi sudditi. Si passa a un potere che gestisce e mantiene la vita dei sudditi stessi ed organizza a livello di massa. Si parte dal settecento ed è con questo governo che parte il concetto , il nemico del popolo, della comunità . Divisione tra il sistema governato con disciplina e il singolo soggetto riguardante la comunità dando la sicurezza. Si hanno a testimonianza di questo passaggio la stesura di veri e propri dizionari della polizia dove si riscontrano regole riguardanti ad esempio la decisione di cominciare nei momenti adatti pericoli nei confronti della popolazione. Si tratta di gestire il potenziale pericolo e la possibile paura del verificarsi degli eventi dannosi. La disciplina norma mentre la sicurezza normalizza. Disciplina come separazione tra normale e l' anormale ossia quello che è adatto a conformarsi alla norma e chi invece non lo è. Si studia l' etimologia della parola polizia. La sicurezza quindi non vuole impedire fenomeni non fornisce regole non da una normalizzazione. Prevedere elementi di rischio che portano alla carestia. Per poter esprimere il concetto di governo sicuro è necessario mostrare la situazione critica, far capire ciò che risulta essere dannoso. La sicurezza non impedisce come la legge . Si ha una situazione naturale dove si hanno fenomeni naturali che vanno regolati ma senza imporre con troppa pesantezza, tecnica di governo morbida non pesante , bisogna lasciar fare. Un' azione troppo pesante porta solamente a danni che rovinano l' equilibrio della vita della popolazione. Una tecnica di governo con piccoli interventi , che impediscono tendenze in nome di una certa libertà. Il termine urbanismo è un neologismo forgiato poco più d'un secolo fa dall' architetto spagnolo Cerdà.

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Andrea Cavalletti

Ha insegnato presso l’Università di Bologna e l’Università IUAV di Venezia e svolge attualmente attività di ricerca in Filosofia teoretica presso l’Università di Verona. Collabora al supplemento «alias» del «manifesto».Tra i suoi saggi: La città biopolitica. Mitologie della sicurezza (2005). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Classe (2009) e Suggestione. Potenza e limiti del fascino politico (2011) e ha curato alcune opere di Furio Jesi (Spartakus. Simbologia della rivolta, 2000, Kierkegaard, 2001, e Bachofen, 2005) e il saggio di Chaim Nachman Bialik Halachah e Aggadah. Sulla legge ebraica (2006). I suoi scritti sono tradotti in quattro lingue.

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