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Prendila così - Joan Didion - copertina
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Prendila così

Descrizione


In un'esclusiva clinica neuropsichiatrica di Los Angeles Maria Wyeth, attrice fallita, ripensa alla sua vita, frammentata in episodi che appaiono ormai distanti e freddi come gli astri nella volta celeste. Dal deserto del Nevada alle colline di Hollywood, da modella a protagonista in film minori: la sua parabola è quella di una stella che non ha mai davvero brillato. Dopo anni di scelte sbagliate e di ferite emotive, Maria ha smesso di provare ogni sentimento e lascia che la vita le passi accanto. Anestetizza il dolore guidando per ore senza meta sulle autostrade della California, navigando nel traffico come nelle acque di un immenso fiume. Nonostante tutto, continua a voler giocare la sua partita forse motivata dall'unica scintilla d'amore che riserva per Kate, la figlia malata che vede di rado. Joan Didion seziona con la sua penna affilata la fauna umana che orbita intorno a Hollywood, che sfodera sorrisi e false promesse in infiniti cocktail party, che teme il fallimento come una malattia infettiva, pronta a tutto pur di riempire il vuoto che la assedia. Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, "Prendila così" fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere.
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Dettagli

2014
172 p., Brossura
9788842818373

Valutazioni e recensioni

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lois
Recensioni: 3/5

Estato il mio primissimo approccio alla Didion, non mi ha entusiasmato moltissimo ma secondo me è una scrittrice dall'alto potenziale, leggerò altro di suo sicuramente

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Massimo F.
Recensioni: 2/5

Un bel concentrato di nevrosi, che rende sin troppo bene l’idea del declino di una persona. Stile apprezzabile, anche se un po’ sincopato: si fa leggere: ma non è il mio genere.

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Recensioni

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Voce della critica

C’è una ragazza seduta su un dondolo in mezzo al deserto. È bella, ha lunghi capelli dorati da Bella addormentata nel bosco e vestiti glamour dai colori sgargianti. La fotografia è di William Eggleston ma la ragazza bionda è indubbiamente Maria, la protagonista di Prendila così di Joan Didion.

Maria è una ex attrice che deve scontare le sue lunghe giornate in una clinica psichiatrica. È una ragazza interrotta che per raggiungere la fama ha sofferto e sacrificato se stessa. La sua storia viene tratteggiata per squarci attraverso continui flashback: da ragazza della profonda provincia, a modella a New York, sino all’epilogo da starlette in mental breakdown a Los Angeles.

Joan Didion ci racconta di Maria e dei suoi amici/nemici e amanti BZ, Carter e Helen. A prevalere sulla pagina sono le loro sensazioni, le loro difficoltà e le loro tragedie. Un convitato di pietra serpeggia per tutto il romanzo: il deserto losangelino. La scrittura è come sempre in Didion asciutta ma allusiva: un realismo magico hollywoodiano. I capitoli sono brevi e fulminei, bruciano come un graffio sulla pelle.

Maria si abbandona languidamente sul dondolo colorato e ci sembra una Lana del Rey del passato, che con la sua voce suadente canta Venice Bitch e amori disperati. Se dopo questa lettura la febbre da follia losangelina vi avesse colpito come il morso di una taranta potreste proseguire il vostro viaggio con Meno di zero di Bret Easton Ellis oppure saltare a piè pari nel caos disorientante di Vizio di forma di Thomas Pynchon.

Recensione di Valentina Diodà

A cura del Master Professioni e prodotti dell’editoria - Collegio Universitario "Santa Caterina da Siena” in collaborazione con l’Università di Pavia

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Conosci l'autore

Joan Didion

1934, Sacramento (California)

Scrittrice statunitense. Corrispondente dall’estero per i maggiori quotidiani americani e autrice di saggi di attualità politica, sociologica, culturale – L’album bianco (1979), Salvador (1983), Miami (1987) – ha dato espressione lucida e provocatoria ai problemi delle donne della sua generazione. Da Prendila come viene (1970) a Diglielo da parte mia (1977) a Democracy (1984), ha affinato la sua scrittura, fino a farne un duro, efficace scandaglio dell’odierno universo tecnologico. Le sue figure femminili, isolate, straniate o in fuga, campeggiano sullo sfondo di realtà sociali o politiche stravolte che non lasciano spazi di evasione dalla storia. Nelle opere più recenti, tra narrativa e saggio, ha rievocato vicende autobiografiche: Da dove...

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