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Max Weber e la città democratica. Idealtipo del potere non legittimo
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Max Weber e la città democratica. Idealtipo del potere non legittimo -  Antonio Scaglia - copertina
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Descrizione


Si può parlare di potere non legittimo in Max Weber? La definizione weberiana lega il potere alla legittimità intesa come capacità di ottenere obbedienza ai comandi; perché allora Weber, nel proporre al suo editore l'indice dell'opera Grundriß der Sozialökonomik (Fondamenti dell'Economia sociale), propose di intitolare un capitolo "Il potere non Legittimo. Tipologie delle città"? AlL'autore di questo Libro sembra incontrovertibile che l'intento di Weber fosse quello di proporre un nuovo idealtipo del potere, appunto quello "non legittimo", al fine di mettere fortemente in risaLto l'unica forma storica di città democratica realizzatasi: la città comunale del Medioevo. La ricerca conclude che non si può parlare di una teoria socioLogica weberiana compiuta, quanto piuttosto di una sociologia che costruisce gli idealtipi secondo la comprensione e il senso dei fatti sociali nella storia: così avviene anche per L'idealtipo del potere. Il volume contiene la traduzione inedita del rapporto sulla conferenza tenuta da Max Weber a Vienna nel 1917 ove egli enuncia la legittimità democratica del potere.
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Dettagli

2007
19 aprile 2007
144 p., Brossura
9788843040964
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Indice

Premessa1. Elementi teorici dell'idealtipo del potere non legittimo inMax Weber1.1. Otto von Freising und Rahewin: l'imperatore e le città dell'Italiadel nord1.2. Alcuni contributi sulla città: confronti1.3. Il potere non legittimo. (Tipologia delle città)1.4. Il sacramento del potere1.5. Struttura e dinamica della città comunale come potere nonlegittimo. Legittimità e legalità del potere1.6. Il potere non legittimo come ambito di tensione di una pluralitàdi fattori sociali1.7. Die Stadt, il saggio incompiuto di Max Weber, oggetto di unacceso dibattito della sociologia politica e giuridica1.8. Quella di Max Weber è una teoria sociologica aperta1.9. Il potere non legittimo è un nuovo idealtipo del potere'1.10. I tipi di potere non sono tre1.11. La città: poteri nascosti in prospettiva storica2. Città e potere non legittimo in Max Weber. Filologia emetodo2.1. Un 'posto' per il potere non legittimo'2.2. Il potere non legittimo alla luce del dibattito sociologico2.3. Aspetti filologici del potere non legittimo2.4. Si può parlare di una teoria sociologica in Max Weber'2.5. Un passo in avanti: le città comunali medioevali come basedello sviluppo storico dell'economia capitalistica3. Max Weber: città e democrazia3.1. Premessa3.2. I principali passi del rapporto città-democrazia3.3. La borghesia e il potere non legittimo delle città (Wirtschaftsgeschichte)3.4. La nascita della borghesia come ceto politico3.5. La città come alleanza comunale e la tipologia delle città3.6. Il carattere rivoluzionario della città occidentale. La città nascecome potere non legittimo3.7. Il significato dell'affratellamento urbano3.8. La nascita del cittadino della città rivoluzionaria dell'Occidente3.9. Le caratteristiche che rendono autonoma la città medioevale3.10. L'autonomia del diritto3.11. Il potere usurpatorio e illegittimo nella città medioevale3.12. Potere legittimo e non legittimo3.13. La soluzione dell'apparente contraddizione fra potere legittimoe potere non legittimo3.14. La rilevanza del potere della città occidentale democratica4. La città contemporanea non democratica4.1. Osservazioni introduttive4.2. Punto focale e filo rosso della trattazione4.3. La via alla città non democratica4.4. Mentre la città contemporanea si culla in sogni democratici,nell'ombra il Leviatano allarga i propri spazi4.5. L'economia capitalistica urbana nascosta possiede davverouna simile supremazia'4.6. Il quinto idealtipo del potere legittimo e il potere non democraticodella città contemporanea4.7. La possibilità di un'etica locale e globale di fratellanza: lemultinazionali sono ancora in grado di essere socialmente responsabili'4.8. I poteri forti: sulla fenomenologia della cittàAppendiciAppendice AAppendice BAppendice CBibliografia

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Bazzanella Bruno
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L’idea sostenuta dal libro è affascinante. Secondo l’autore il grande sociologo Max Weber credette di aver scoperto che l’unica città sostanzialmente democratica nella storia è il Comune del Medioevo come lo furono le città al Nord delle Alpi simili ad esso. Per essere tali, queste città ebbero bisogno che i cittadini si associassero come cittadini singoli, armati e che si autoamministrassero, uniti nel sacro patto del giuramento con il quale si impegnavano a difendere la loro autonomia e il loro autogoverno con le armi. Rifiutavano di sottomettersi alla vecchia ritualità magica urbana delle stirpi, costituendo funzionari “illegittimi” rispetto al potere imperiale. Persino il tribunale li vedeva sedere nel collegio che li giudicava, come pure si contrapposero al potere imperiale e feudale. La città contemporanea, collocata all’interno dello stato di diritto, con una politica che “almeno ufficialmente” afferma che il potere è conferito all’autorità dai dominati, si rivela, in realtà, un grande apparato democraticamente formale ma dominato, nella sostanza, dalla logica politica, burocratica ed economica che toglie agli individui la forza di controllare e improntare i processi decisionali. Essa è dunque dominata dai poteri dello stato razionale e dai poteri occulti. La ricca bibliografia specialistica dice quanto poco l’autore si affidi alle opinioni personali e quanto invece si appoggi alla storia della società, della città, della politica e del diritto.

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