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Teatro completo. Vol. 1 - Eugène Ionesco - copertina
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Descrizione


I volumi della Pléiade riuniscono tutta la produzione teatrale di Ionesco, ordinata secondo la data di composizione delle opere. Accanto alle commedie già pubblicate separatamente o in raccolte parziali, vengono presentate otto commedie inedite per l'Italia. Ogni commedia è corredata da un apparato critico distinto. Così a un commento di orientamento storico, letterario o drammaturgico si affiancano note che forniscono dati per quanto riguarda gli avvenimenti, le opere e i lavori di riferimento ed infine una scelta di varianti in grado di dare un'idea del percorso creativo dell'autore. Infine la cronologia attenta anche a quanto intorno all'opera e alla figura di Ionesco avveniva in Italia.
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Dettagli

1993
1 gennaio 1997
CXXXVIII-921 p.
9788844600112
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Indice

Prefazione: «Alla ricerca di Ionesco». Cronologia. La fortuna critica di Ionesco in Italia. Nota al testo. Litografie di Eugène Ionesco. La cantatrice calva. La lezione. I saluti. Jacques ovvero la sottomissione. L'avvenire è nelle uova. Le sedie. Il maestro. Il salone dell'automobile. Vittime del dovere. La ragazza da marito. Amedeo o Come sbarazzarsene. Il nuovo inquilino. Scena a quattro. Il quadro. L'Improvviso dell'Alma. Assassino senza movente. Rinoceronte. Scritti di polemica e di poetica. La cantatrice chauve Dal palcoscenico al libro di Massin e Henry Cohen. Commenti, note e varianti. La cantatrice calva. La lezione. I saluti. Jacques ovvero la sottomissione. L'avvenire è nelle uova. Le sedie. Il maestro. Il salone dell'automobile. Vittime del dovere. La ragazza da marito. Amedeo o come sbarazzarsene. Il nuovo inquilino. Scena a quattro. Il quadro. L'improvviso dell'alma. Assassino senza movente. Rinoceronte. Scritti di polemica e poetica.

Voce della critica


scheda di Bianco, L., L'Indice 1994, n. 3

"Tutti i miei testi - direttamente o allusivamente - non sono scritti che per celebrare la scoperta del Polo Nord", ebbe a dire nel 1961 Eugène Ionesco ai colleghi del Collegio di Patafisica: anche questa, tra le altre, potrebbe essere una chiave di lettura valida, per affrontare i due monumentali tomi che raccolgono tutti i frutti della feconda produzione drammatica dello scrittore rumeno. La sua carriera inizia al suono degli "undici rintocchi inglesi" che aprono "La cantatrice calva" (1950), geniale distorsione teatrale di un manuale di conversazione inglese, l'opera che fece dire ai fondatori del surrealismo André Breton e Philippe Soupault "ecco ciò che avremmo voluto fare trent'anni fa". Ritroviamo "La cantatrice" nel primo dei due volumi, nell'ormai classica versione di Gian Renzo Morteo, che ha firmato la maggior parte delle traduzioni di Ionesco nel nostro paese. Tra le altre, celebri, opere il volume contiene anche la gustosa commedia gialla "Assassino senza movente", dove l'assurdo, che, secondo Ionesco, "si nasconde dietro la realtà quotidiana e la insidia, la smonta", appare nelle sembianze di un metafisico serial killer. Va però detto che la commedia appare qui nella seconda e più breve versione del 1972; la prima (1958) era ricca di nonsenses e giochi di parole che si possono apprezzare, ricorrendo ad alcune acrobazie di lettura, nel minuzioso apparato di note e varianti posto in chiusura del volume, com'è illustre tradizione della "Bibliothèque de la Pléiade". Minuzioso, certo, ma talvolta sfocato: come nel caso degli "Scritti di polemica e poetica", che avrebbero meritato qualche approfondimento. Il primo dei contributi inclusi, ad esempio, "Sul melodramma" (1931), guadagnerebbe in leggibilità se venisse chiarito in nota che il giovane Ionesco si riferisce al 'mélodrame' ottocentesco francese, visto qui "come teatro del miracolo", in una linea di interpretazione consonante con le dichiarazioni di poetica di Artaud.
Il secondo volume raccoglie il teatro degli anni sessanta e settanta, giungendo fino ai "Viaggi tra i morti" del 1981. Si tratta di una produzione di respiro più vasto, in cui l'autore, senza rinunciare alle cascate di paradossi e nonsenses che avevano caratterizzato i suoi esordi, si misura con l'ossessione della morte, con il tema del potere e della solitudine che da esso deriva, con la religione e la ricerca di Dio. Ecco quindi gli inediti per l'Italia "Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani", che propongono, come annuncia il titolo, un rovesciamento speculare della "Cantatrice calva": il rumeno Ionesco scrive gli spettacolari (e, presumiamo, efficacissimi) dialoghi di un manuale di conversazione francese ad uso di un pubblico anglofono. Accanto ad essi troviamo, però, la riscrittura del "Macbeth", l'intensa e beckettiana "Il re muore" e, per finire, i "Viaggi tra i morti", in cui l'autore mette impietosamente in scena se stesso, i suoi sogni, i suoi ricordi: è un riuscito incontro tra istanze autobiografiche, sperimentazione linguistica e drammaturgia e dimensione mitica, dove Ionesco riesce a coniugare il "Libro tibetano dei morti" con la lezione surrealista. L'ultima battuta della commedia, e dell'intera carriera drammatica di Ionesco, suona eloquentemente, "Non so".

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Conosci l'autore

Eugène Ionesco

1912, Bucarest

Nato in Romania da padre romeno e madre francese, visse fino al 1940 a Bucarest, addottorandosi in francese in quella università. Trasferitosi a Parigi, dove aveva trascorso parte dell’infanzia, debuttò con La cantatrice calva (La cantatrice chauve, 1950), commedia in un atto definita dallo stesso autore «anticommedia» e caratterizzata da un surrealismo soprattutto verbale: la sua comicità, fondata sull’assurdo e il non senso, costituirà una costante del teatro di Ionesco. Nelle opere successive, gli atti unici La lezione (La leçon, 1951), Le sedie (Les chaises, 1952), Vittime del dovere (Victimes du dévoir, 1953), e le prime commedie in tre atti Amedeo o come sbarazzarsene (Amédée ou comment s’en débarasser,...

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