L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2010
Promo attive (0)
«Ricostruire un pezzetto del mondo fiorito: dovrebbe essere lo scopo di ogni giardiniere. Che dovrà iniziare con il cuore leggero e gli occhi bene aperti pur con la coscienza di quanto tortuoso, e faticoso, sarà il cammino da percorrere.»
Esercitare la vera arte del giardinaggio non è cosa semplice, né cosa per tutti, come ci racconta questo ironico, simpatico e irriverente manifesto di sopravvivenza botanica. Perché richiede di arrendersi fino al punto di dimenticarsi di se stessi: significa fondersi con qualcos’altro, con la natura che sta fuori di noi, ma anche e soprattutto con quella segreta che sta dentro di noi e che proprio nell’amore per il mondo vegetale può trovare il modo di esprimersi e di venire alla luce. Il giardino come metafora del suo creatore: ecco il motivo ispiratore del libro di un giornalista eclettico, botanico per passione, come Umberto Pasti.
Non è un semplice manuale, ma una lettura di più ampio respiro che ci guida in un viaggio pieno di colori e di profumi, tra specie vegetali note o poco conosciute, e ci restituisce al contempo un vivido e a tratti spassoso ritratto della società di oggi attraverso la descrizione dei suoi spazi verdi. Vagando tra le 150 pagine del volume, allietato dai raffinati disegni dell’illustratore parigino Pierre Le-Tan, ci perdiamo in una ricca galleria di giardini: c’è quello del collezionista e quello della signora della buona società; c’è il giardino “porno”, tutto un’orgia di infiorescenze che trasudano sensualità e carnalità, e quello di design, che fa tendenza; c’è l’aiuola che campeggia al centro della rotonda cittadina e quella che sopravvive al limitare dell’area di servizio del benzinaio. Ognuno è emanazione e specchio del suo creatore, riflette le sue aspirazioni, le sue competenze, le sue follie e le sue virtù. Accozzaglie di alberi “all’ultima moda”, spesso avulsi dalle tradizioni e dalle caratteristiche climatiche della realtà in cui vengono piantati, convivono con giardini da favola affidati dai facoltosi ma disinteressati proprietari alle cure di garden-designer di grido. Piccoli spazi soffocati da una miriade di bulbi e piante rare, su cui fanatici collezionisti di rarità botaniche concentrano le loro morbose attenzioni, convivono con lembi di terra marginali e negletti, dove, nonostante il disinteresse di tutti, la natura elargisce spontaneamente le sue bellissime creazioni.
E infine i parchi pubblici. Potrebbero essere i luoghi dove tutti scoprono e godono delle meraviglie naturali, sono invece diventati spazi impersonali dove il piacere è proibito e il verde inaccessibile. La denuncia di Pasti è accorata. I parchi delle nostre città sono spesso spazi senza dimensioni, ridotti alla cornice disastrata di vialetti disseminati di brutte panchine sulle quali è lecito solo sostare. Perché negli altri paesi europei le cose non vanno così? Perché anche in Italia non ci prendiamo cura dei nostri giardini, li proteggiamo dall’incuria e dal vandalismo che li danneggia e non li viviamo come luoghi di armonia, serenità, divertimento e, perché no, convegni d’amore?
La capacità di farti sentire davvero te stesso: ecco la dote principale del bel giardino. Spirito di osservazione, tenacia e audacia sono invece le qualità che deve possedere chi aspira a diventare un giardiniere, come ci spiega l’autore nell’ultima parte del suo saggio, dove riunisce consigli e un breve elenco utile di libri, quadri e oggetti legati all’universo vegetale. Sono queste le pagine più ricche di suggestioni, in cui si affollano reminescenze letterarie, artistiche e richiami ai grandi giardinieri del passato. Pagine vibranti e appassionate in cui Umberto Pasti ci svela la sua filosofia e invita tutti lettori a incontrare il giardiniere che è in noi: «Ecco l’unico consiglio che dò a chiunque. Incontra il giardiniere che è in te: facci amicizia. Poi pianta un giardino se ne hai la possibilità. Se no, qualche pianta nel terrazzo, qualche seme sul davanzale. Nel mondo dei distruttori è un dovere. E se proprio non puoi, identifica il luogo che è il tuo giardino e coltivalo con la fantasia.»
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore