Le penultime labbra

Non mi è dispiaciuto ma sicuramente non è il libro più bello che abbia letto ultimamente. Forse non è il mio genere, una scrittura troppo prolissa e a tratti poco scorrevole. L'ho dovuto iniziare dal principio per ben due volte, non mi ha preso subito. Bello l'epilogo e il personaggio del protagonista Antonio,che non si delinea fino alla fine.

Ho iniziato a leggerlo domenica mattina e non sono riuscita a smettere fino a che non lo ho finito. Ben costruito, mi ha coinvolto subito. Da leggere. Conoscevo l'autore come regista teatrale per la sua trasposizione de "L'innocente" e anche scrivendo riesce a creare la stessa empatia che stabilisce con gli spettatori. Semplicemente bravo.

Trovo che il racconto sia ben costruito, la narrazione scorre veloce al punto che lo si arriva a leggere tutto d'un fiato. Ci si immerge nel libro, ci si immedesima nei personaggi e si vive nei loro stessi luoghi... Un giallo dove non mancano i colpi di scena e la suspance, con il finale che lascia spazio all'immaginazione... Bravo Marinelli!