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La mentalità dell'alveare - Vincenzo Latronico - copertina
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mentalità dell'alveare

Descrizione


In un futuro molto simile al nostro presente, l'Italia è governata dalla Rete dei Volenterosi: un non-partito nato su Internet che ha vinto le elezioni promettendo una democrazia diretta, onesta e trasparente grazie al web. Leonardo e Camilla sono giovani e laureati, e in quell'Italia vogliono costruirsi una vita. Hanno votato entrambi per quel movimento; lui ha appena vinto un concorso come ricercatore universitario di Economia, e lei, dopo la laurea in Legge, lavora nel sociale. Sono da poco sposati, contano di comprare un appartamento insieme. Ma, quando viene varata una legge che impedisce il pignoramento della prima casa, si rendono conto di non poterselo permettere: le banche ormai concedono mutui solo a tassi altissimi. Così Leonardo ha un'idea e, tramite un accorgimento, riesce a ottenere un tasso agevolato. È un'operazione del tutto legale; Leonardo e Camilla la condividono sul forum del movimento, trovando numerosi consensi. Ma ben presto fraintendimenti e rigidità ideologiche trasformano la vicenda in uno scandalo, complici l'elezione di Camilla al consiglio comunale di Milano e certi sfortunati commenti online di Leonardo. Fra invidie, travisamenti e dubbi legittimi, una piccola polemica diventa una valanga, e Camilla e Leonardo si trovano a fronteggiare la mentalità dell'alveare: una rete in cui tutti indagano, tutti accusano, tutti giudicano, e quasi nessuno ascolta prima di condannare.
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Dettagli

2013
15 maggio 2013
201 p., Brossura
9788845274329

Valutazioni e recensioni

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Maria Cristina Flumiani
Recensioni: 4/5

Mi è piaciuto molto il romanzo La mentalità dell’alveare di Vincenzo Latronico, perché è moderno e scorrevole pur essendo ricco di molti spunti di riflessione a tutti i livelli – personale, politico e sociale. Il libro racconta la storia di una giovane coppia che aderisce entusiasticamente a un movimento politico, nato su internet, con l’obiettivo di denunciare le nefandezze dei partiti dominanti. Il gruppo gradualmente si organizza e s’impone sulla scena nazionale raccogliendo il favore degli individui insoddisfatti dell’attuale governo che sono ormai la maggioranza. La ragazza partecipa attivamente dimostrando di avere la grinta e la capacità necessarie a rappresentare il partito mentre il marito milita in seconda linea. La vita politica e quella matrimoniale s’intersecano e si declinano in un mosaico in cui tutti i tasselli - sentimenti, obiettivi e battaglie personali e pubbliche - s’incastrano faticosamente. L’autore dà la possibilità di vedere le cose dall’interno del partito, e non solo da spettatore e utente finale come siamo abituati; così cozziamo con tutte le difficoltà che accompagnano le iniziative, ci confrontiamo con le strategie dei militanti che devono prontamente dirottare gli attacchi verbali della stampa e talvolta degli stessi membri del gruppo e dirigerli nella direzione loro favorevole. Sentiamo la loro paura, la tensione. Conosciamo le loro crisi e i dubbi, la tristezza della sconfitta e il trionfo della vittoria. Riporto alcuni brani tratti dal testo; il primo è riguarda l'annoso problema dei privilegi dei politici: “Oggi lo incontro in sala consiliare e mi fa: ‘Mica siamo tutti ragazzini come voi, Barbarelli. Io con quattromila euro una famiglia non la mantengo’. Boemo era un consigliere di un partitello di destra che non aveva mai appoggiato una mozione della rete. ‘Povero,’ disse Alice senza neanche alzare gli occhi dal libro. ‘Solo quattromila – per scaldarsi quest’inverno dovrà bruciare la sua collezione di pittura astratta’.

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Clara
Recensioni: 5/5

Libro interessantissimo e molto attuale. La descrizone dell'autore centra in pieno i problemi legati all'uso di internet nella politica, ispirndosi chiaramente al Movimento a 5 Stelle. Latronico però non ce l'ha con il movimento in sè, anzi da alcuni passaggi si capisce che lui appoggia la maggior parte delle loro idee; la sua è più una descrizione dei pericoli della rete, se non usata correttamente. Sicuramente vale la pena di leggerlo, consigliato.

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Recensioni

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Voce della critica

  Questo libro non è un romanzo e nemmeno un saggio. È un "pamphlet di intervento politico in forma narrativa", animato dall'intenzione di mettere alla prova un'idea: quella secondo cui il futuro della democrazia è la democrazia digitale, una forma di democrazia diretta aggiornata dalle potenzialità del web e di Internet, e per ciò stesso in grado di garantire la più ampia partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, di amplificare la loro capacità di controllo dei politici e di incrementare la trasparenza complessiva del sistema. Un'idea di stretta attualità nel nostro paese, investito in tempi recenti dalla comparsa sulla scena politica di Beppe Grillo, del M5S e dei suoi militanti, che degli strumenti della democrazia digitale hanno fatto una bandiera. Il loro successo elettorale dello scorso febbraio è del resto il motivo che ha spinto Latronico a interrogarsi sugli scenari aperti dalla tecnologia applicata alla democrazia, e sulla possibilità che essi non siano poi così luminosi. La corrispondenza tra le vicende narrate e l'attuale scena politica è chiara, così come l'impressione di avere appena letto qualcosa di simile, proprio recentemente, nella cronaca politica: la Rete dei Volenterosi, a cui appartengono a diverso titolo i quattro protagonisti, è un movimento politico sorto dalla libera iniziativa dei lettori di un blog (l'Alveare), attraverso il quale un ex conduttore televisivo (Pino Calabrò) è passato dal guidare battaglie civili di grande effetto mediatico al ruolo di fustigatore dei costumi dei politici e censore della vita pubblica, fino a diventare un punto di riferimento per i cittadini delusi dalla politica, e poi di milioni di elettori e altrettanti simpatizzanti (detti "calabroni"). Siamo nel 2015, la Rete dei Volenterosi è al governo, e il leggero scarto temporale in avanti sottolinea il registro vagamente distopico utilizzato dall'autore. Ciò che il web dovrebbe assicurare mostra, nel racconto di Latronico, il suo lato opposto, ma la mentalità dell'alveare impedisce ai "calabroni" di misurarne l'impatto sulle loro vite oltre che su quella della democrazia stessa: nel loro sito, da cui, muto, il leader osserva e dirige, e dove tutto viene deciso mediante consultazioni aperte e spontanee, la velocità con cui interventi e commenti sono pubblicati è pari a quella con cui spariscono, travolti nel loro stesso profluvio; il legittimo controllo sull'operato dei "servitori dello stato" si fa presto occhiuta e malevola intromissione, che travalica d'un balzo il già aleatorio confine tra vita pubblica e vita privata. Le intuizioni dell'autore sono acute, ma l'urgenza che lo muove gli fa perdere in potenza ciò che guadagna in immediatezza: delegare l'intervento politico di cui il libro vuole farsi portatore al plot più che alla parola, e a quella dei personaggi più che a quella del narratore, accorcia il respiro delle idee, che non hanno che poche battute per farsi spazio. L'attenzione finisce così per concentrarsi più sul racconto che sul pamphlet. Se, come dice ancora l'autore, "questo libro è una fiction tv il cui argomento è un'idea", non è un caso che a non reggere all'incidente politico che investe i due protagonisti non sia la carriera: in una fiction è più semplice raccontare la crisi di un rapporto che non la crisi della democrazia.   Chiara Continisio    

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Conosci l'autore

Vincenzo Latronico

1984

Vincenzo Latronico è un autore italiano. Tra i suoi romanzi, Ginnastica e rivoluzione (2008) e La cospirazione delle colombe (2011), entrambi con Bompiani. Ha tradotto, fra le altre cose, opere di Hanif Kureishi, F. S. Fitzgerald e Max Beerbohm; collabora a «La Lettura» del «Corriere della Sera» e alla «IL» il mensile del «Il Sole 24 Ore». Nel 2012 con La cospirazione delle colombe ha vinto il premio Bergamo e il premio Napoli. Nel 2022 sempre per Bompiani pubblica Le perfezioni, libro candidato al Premio Strega 2023. Nel 2023 pubblica per Einaudi La chiave di Berlino.

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