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Gli ultimi giorni dei nostri padri - Joël Dicker - copertina
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Gli ultimi giorni dei nostri padri
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Gli ultimi giorni dei nostri padri - Joël Dicker - copertina
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Descrizione


Londra, 1940. Per evitare la distruzione dell'esercito britannico a Dunkerque, Churchill ha un'idea che cambierà il corso della guerra: creare una squadra dei servizi segreti che lavori nella segretezza più assoluta, la SOE, Special Operations Executive. La SOE è incaricata di azioni di sabotaggio e intelligence tra linee nemiche: la novità è coinvolgere persone tra la popolazione locale più insospettabile. Qualche mese dopo, il giovane Paul-Emile lascia Parigi per Londra nella speranza di unirsi alla Resistenza. Subito reclutato dalla SOE, è inserito in un gruppo di connazionali che diventeranno suoi compagni e amici del cuore. Addestrati e allenati in Inghilterra, i soldati che passeranno la selezione verranno rimandati nella Francia occupata e scopriranno presto che il controspionaggio tedesco è già in allerta... L'esistenza stessa della SOE è rimasta a lungo un segreto. Settant'anni dopo i fatti, "Gli ultimi giorni dei nostri padri" è uno dei primi romanzi a evocarne la creazione e a raccontare le vere relazioni tra la Resistenza e l'Inghilterra di Churchill.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

Libreria Quarto Stato
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Dettagli

2015
20 novembre 2015
462 p., Brossura
9788845276422

Valutazioni e recensioni

3,69/5
Recensioni: 4/5
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Andrea G
Recensioni: 4/5
Bello e triste

Dicker non tradisce mai. Non ho voluto dare le 5 stelle solo per l'inizio del libro, a mia opinione un pò lento e abbastanza ripetitivo. Ma poi decolla, e ti puoi immergere negli anni difficili della seconda guerra mondiale nella Francia occupata. Si vede che questo è il primo romanzodi Dicker, anche se uscit oanni dopo, lo scrittore non ha ancora la maturità dei suoi futuri romanzi. Comunque lo consiglio agli amanti del genere.

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Bob89
Recensioni: 4/5

Personalmente mi è piaciuto molto. Avevo letto recensioni poco positive però questo libro ti fa capire tante cose. parla della guerra, e di come le persone si sentono quando sono lontani dai suoi cari. Ho dato quattro stelle solo perché in alcuni punti l’ho trovato un po’ ripetitivo. Ma per il resto lo consiglio

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Mauro
Recensioni: 3/5

Un romanzo che descrive di agenti segreti, partigiani e soldati come bambini o adolescenti, non so cosa pensarne, solo una frase mi ha colpito, nelle ultime pagine " non si può scrivere di ciò che non si è vissuto" e quindi sono solo io che vissuto a quei tempi posso parlarne, ma se non ne parlo tu non puoi saperne niente.. E su questa affermazione devo ammettere che anche io, quando cercavo di parlare con mio padre della guerra, mi scontravo contro un muro, mio padre fu deportato dai tedeschi, dopo tre anni di guerra, in un campo di lavoro in Germania. Non ne parlava, se ne vergognava. Anche lui era un ragazzo di diciotto anni quando si arruolò, la sua adolescenza non è mai esistita, il passaggio repentino da ragazzo a uomolo ha cambiato. Tornando al romanzo in effetti i personaggi sono quasi tutti ragazzi che diventano agenti segreti per combattere in Europa contro i nazisti, ed in effetti non mi è difficile credere che abbiano sofferto più per la mancanza della propria famiglia che per la guerra, sembrano ragazzini che giocano alla guerra, pensano come ragazzini, soffrono come ragazzini. Non senbrano uomini duri e temprati dalla guerra, e se fosse stato così realmente? Non lo sapremo mai. Romanzo che si legge facile, scritto in maniera fluida e con descrizioni elementari, storie semplici, forse troppo semplici. Ne risulta alla fine un romanzo che racconta storie in cui i personaggi sono descritti come adolescenti in cerca di amore e di affetti, sentimenti che cozzano contro una realtà di guerra mondiale.

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La recensione di IBS


Dopo il successo di La verità sul caso Harry Quebert, il giovane Joël Dicker presenta il suo romanzo storico d’esordio, una storia ambientata durante il secondo conflitto mondiale.

«Che tutti i padri del mondo, al momento di lasciarci, sappiano quanto sarà grande il nostro pericolo senza di loro.»

È il 1940 quando Churchill, per evitare la distruzione dell’esercito britannico a Dunkerque, progetta una squadra di servizi segreti, la SOE - Special Operations Executive - che cambierà le sorti della guerra. Nella segretezza più assoluta vengono reclutati giovani patrioti inesperti in un corpo speciale nato con il fine ultimo di sabotare il nazismo.
Gli Uomini di Dicker sono un gruppo di giovani insospettabili. Allenati e addestrati in Inghilterra, i soldati che superano le selezioni saranno inviati nella Francia occupata, incaricati di svolgere azioni di controspionaggio tedesco e di intelligence tra le linee nemiche. Tra di loro c’è Pal-Émile, parigino dall’animo sensibile che ha dovuto abbandonare il padre per rispondere alla chiamata della sua vocazione: difendere il proprio paese dal nazismo, proteggere il suo credo, quello negli Uomini. Mentre il padre, rimasto solo, aspetta notizie dal suo unico figlio, con la porta di casa simbolicamente sempre aperta, Pal inizia un’esperienza tanto terribile quanto umana: la squadra della SOE si rivela essere anche una squadra di amici, chiamati tutti alla stessa vocazione. Ognuno di loro è messo alla prova dal coraggio, dalla guerra, dai rapporti familiari squarciati, mentre in loro si fa strada sempre più la parabola evolutiva di una crescita, di un cambiamento.
Joël Dicker riesce a ribaltare completamente le capacità morali dei suoi protagonisti. Attraverso un forte spessore psicologico e, aiutato da una nota di melodramma, rende ambigue le debolezze dei personaggi positivi, portati a sfiorare atteggiamenti di tradimento, e rende sorprendenti i personaggi più fragili, spinti ad afferrare la forza di un eroismo nascosto.
L’addestramento, l’ostilità militare, le strategie poliziesche alternano la tensione della lettura a momenti di terribile sconforto umano che affligge i personaggi. Alla fine però tutto torna al proprio posto, in un incastro di tasselli che risarciscono il lettore di tanta tristezza. È il chiarore della speranza che si fa spazio nel peso di tutta quella violenza, subita e imposta.
Dopo La verità sul caso Harry Quebert, vincitore del Grand Prix du roman de l’Académie Française nel 2012 e del Prix Goncourt des lycéens dello stesso anno, ecco che il giovane scrittore svizzero si aggiudica, con questo suo esordio a lungo rimasto senza editore, il Prix des écrivains genevois del 2010.

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Conosci l'autore

Joël Dicker

1985, Ginevra

Joël Dicker è uno scrittore svizzero. Nato a Ginevra nel 1985, figlio di un libraio ginevrino e di un'insegnante di francese, ha frequentato il Collège Madame de Staël, per poi studiare legge presso l'Università di Ginevra, laureandosi nel 2010.Si distingue già da giovanissimo, fondando La Gazette des Animaux, una rivista naturalistica di successo che gli vale il titolo del "più giovane direttore editoriale della Svizzera” da La Tribune de Genève. In questi anni scrive il suo primo racconto, intitolato La Tigre.Ha esordito nel panorama editoriale con il romanzo Gli ultimi giorni dei nostri padri, vincitore del Prix des écrivains genevois nel 2010, nonostante inizialmente fosse stato rifiutato da diversi editori. Raggiunge tuttavia...

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