Il valzer lento delle tartarughe

Un libro di ben 699 pagine ma che si è fatto leggere in pochissimi giorni. Bello, mi è piaciuto molto. Mai banale, con vari colpi di scena, lo consiglierei.

Anni fa lessi di questa autrice "Gli scoiattoli del Central Park sono tristi il lunedì" e ricordo che ne rimasi entusiasta. Ho voluto, a distanza di tempo, procedere nella lettura della trilogia di cui questo titolo fa parte, con "Gli occhi gialli dei coccodrilli". Non ho avuto la stessa reazione entusiasta: sono cambiata io o il romanzo non è all'altezza del precedente? oppure entrambe le situazioni. Fin dai primi capitoli, fatta salva qualche intuizione della scrittrice, ho provato un fastidio indefinito per il suo "saltare" da un personaggio all'altro - ferma restando la sua indubbia capacità di illustrarne il carattere - ma creando difficoltà nel collocare il rapporto di "X" con "Y". Brillante il finale, inaspettato, soprattutto perché non immaginavo di essere incappata in un libro giallo con serial killer perverso. Non posso dire che mi sia piaciuto, forse ho iniziato la lettura con delle aspettative, ma soprattutto non mi piace la violenza e pertanto sono giunta al termine della lettura (non senza sforzo) con un gran sollievo.