La circonferenza delle arance. La prima inchiesta della commissaria Lolì

Libro carino, leggero letto 1 giorno. Il personaggio Lolita fa simpatia risulta molto empatico. La trama abbastanza semplice non un giallo complicatissimo da risolvere. Qualche dubbio solo sulle procedure legali. Plus le ricette a fine libro.

Il racconto è anche godibile e leggero. Il personaggio forse un po' eccessivo in alcuni aspetti, ma più che altro stona la mancanza di conoscenza delle dinamiche giudiziarie e dei ruoli istituzionali delle figure narrate, dove un Questore entra nel merito delle decisioni di un Giudice o un Prefetto convoca chi è implicato in indagini

Leggendo il primo romanzo del commissario Lobosco mi sono innamorato del personaggio: ligia ai suoi doveri di commissario ma ciononostante estremamente femminile, nei modi e nei pensieri. E proprio questo è stato un altro punto a vantaggio del libro, vale a dire la narrazione in prima persona che va a braccetto col flusso di pensieri della protagonista, che sfonda di tanto in tanto la quarta parete chiamando in causa il lettore stesso. E l'inframmezzare il tutto col dialetto barese e l'andare a spasso per Bari con Lolita a bordo della sua vecchia Bianchina è stata una nota in più 😁 Lolì è alla fine un personaggio molto ben sfaccettato, che affronta un mondo di maschi talvolta a muso duro ma che si rivela senza ipocrisie al lettore pur non svestendo, quando svolge il suo lavoro, la divisa da commissario. Insomma, leggiamo i suoi pensieri che, talvolta, sono irriverenti e sopra le righe ma al contempo la vediamo svolgere le indagini con consumata professionalità, nonostante si diverta a torturare un po' i suoi sottoposti 😛 Inoltre: c'è una sorta di "easter egg" all'interno della storia, con un'apparizione molto.... "sicula" 😜 e con questa simpatica sgomitata Lolì si prende, prorompente, il suo spazio nel mondo della narrativa poliziesca italiana, quel mondo popolato da personaggi che tanto amiamo e di cui anche lei merita di far parte a pieno titolo 😊