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Anno edizione: 1985
Anno edizione: 2021
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Questo volume contiene i quaderni quinto, sesto, settimo, scritti a Marsiglia dal novembre 1941 all’inizio del 1942. Periodo dunque brevissimo, dove tanto più prodigiosa appare la concentrazione e l’intensità del pensiero di Simone Weil. Qui si direbbe che venga trasposta in regola di vita metafisica quella abitudine che è tipica degli allievi della École Normale (come Simone stessa era stata): studiare pochi testi, ma tentando di derivarne le conseguenze più ramificate, più vaste e più decisive. E proprio in questi mesi vengono a giustapporsi, per la Weil, a quelli greci antichi alcuni testi della tradizione indù, che prendono posto fra quelli per lei essenziali: innanzitutto la Bhagavad Gīta e le Upaniṣad, che ella cominciava allora a leggere nell’originale, dopo essere stata iniziata allo studio del sanscrito da René Daumal agli inizi del 1941. Tra i Vangeli, la Gitā e i greci antichi si viene così a creare una triangolazione abbagliante. Al di là di essa, percepiamo un azzardo peculiare di Simone Weil: tentare di fissare una fisica del soprannaturale, che trasponga le nozioni di leva, forza, limite, equilibrio, gravità, livello, ecc., in un altro ambito, quello di cui meno sappiamo e da cui dipende ogni attimo della nostra vita. Ed è solo la grazia di un rigoroso pensiero analogico a permetterci di procedere, come in queste pagine, verso quella «linea d’ombra» di ogni pensiero che è la giuntura dello spirito con la materia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non era il primo saggio della Weil che iniziavo quando ho aperto questo libro. Subito son rimasto scioccato: com'è possibile comporre scintille di pensiero così definitive ed efficaci esplorando terreni così scivolosi come la grazia, il bene e il male, la pietà...? Simone Weil tratta questi temi con geometrica precisione, come se fosse possibile rappresentare l' Amor che muove il mondo e le altre stelle, così come farebbe Newton descrivendo la dinamica del un punto materiale (si leggano ad esempio gli aforismi ai capitoli "La pesantezza e la grazia"e "Bilancia e leva"). Per intenderci è il genere di aforismi che si possono confrontare in profondità ed efficacia a quelli del Nietzsche della Gaia Scienza. Assolutamente da leggere.
Recensioni
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