E allora siamo andati via

Spaventevole. Due bambini, lui più grande e più oggettivo, lei più piccola e più infantile nella lettura della realtà, raccontano il viaggio della loro famiglia nella Wasteland dell'America rurale, oggi (forse; comunque non necessariamente durante la Depressione, come invece suggerisce la copertina). Per pagarsi la prossima tappa, la famiglia vende mano a mano le proprie cose - e così facendo ognuno di loro vende anche la propria identità sia personale che familiare (avere "è" essere, per questi bambini), finché tutto quello che resta è il ricordo del passato e il viaggio stesso. Forse una metafora dei rimpianti antistorici, amorali, sconnessi con la realtà che animano fanatici, milizie e sette che popolano l'America e il mondo, non meno infantili e non meno inumani di questi bambini e dei loro genitori. Da leggere, ma proteggete lo stomaco.