Discussione

Se c’è un autore per cui vale il paradosso: anche se scrivesse la lista della spesa sarebbe un capolavoro, non può essere che Borges. Lungi dal considerare gli scritti – esito a chiamarli “saggi” – alla stregua di una lista della spesa, la sensazione che ho provato leggendoli è comunque che Borges possa permettersi di scrivere quello che vuole e di tenermi incatenato alla pagina. Anche quando tratta di argomenti che sento lontani, questioni tipicamente argentine, autori a me sconosciuti, quando esce dall’ambito della letteratura per occuparsi di teologia, filosofia, matematica, cinema… ecco, anche quando il discorso si fa ostico o estraneo, sento il fascino della scrittura, e mi sembra di leggere un racconto, un romanzo, comunque letteratura. Per questo ho esitato, anzi, rinuncio a chiamare: “saggi” gli scritti di questa raccolta. Consigliatissimo!