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Scrittura notevole, ispirazione fitzegeraldiana, lettura piacevole, Non incanta, ma lo stile dell'autore vale la lettura.
“Siamo tutti il grande amore di qualcuno” Questo il meraviglioso incipit del romanzo che anch’io, come moltissimi altri lettori, non ho potuto resistere alla tentazione di citare. Nonostante l’assunto iniziale sia, apparentemente, analogo a quello che caratterizza “In senso inverso” di PKD che avevo appena terminato di leggere, i due romanzi non potrebbero essere più diversi, tanto che non provo neppure ad elencarne le differenze, a parte una. Se, infatti, nel romanzo di PKD l’incedere a ritroso della vita è assolutamente lineare, ossia compie all’opposto il naturale percorso dell’esistenza dell’essere umano dalla nascita alla morte, nel romanzo di Greer si assiste ad una dinamica diversa, che potrebbe essere ben illustrata graficamente da una curva gaussiana, in cui l’apice viene raggiunto al compimento dell’età mediana del protagonista (35 anni). Da questo ne consegue che alle esperienze del protagonista corrisponderà sempre un’età fisica diametralmente opposta rispetto a quella psicologica (per fare un esempio, avrà l’aspetto di un ultra cinquantenne, ma la “testa” di un quindicenne, e così via). Solo al compimento del trentacinquesimo anno si potrà dire che le due, per la prima ed unica volta, coincideranno. Tutto questo porta a tutta una serie di avvenimenti paradossali che costringeranno il protagonista a doversi adattare a ciò che gli altri si aspettano di vedere in lui, ossia una persona matura quando è poco più che un adolescente e un bambino quando, invece, è ormai una persona anziana. In tutto questo si innesta la storia d’amore per una donna conosciuta quando era ancora una bambina e che durerà per tutto l’arco della sua vita, con tutte le contraddizioni e gli equivoci che lascio il piacere di scoprire a chiunque vorrà immergersi nella lettura di questo bellissimo romanzo.
Premessa: ho letto altro di Greer e nulla legge il confronto con questo titolo. NULLA. Se avete amato Fitzgerald, se amate la sua scrittura intrigante, il suo modo di descriverne sentimenti, troverete un po' della sua penna tra le righe di Greer. Tra i moltissimo "mostri" di cui la carta ha potuto descrivere, Max Tivoli è in assoluto uno dei migliori e più romantici mostri di cui si possa leggere. Reitto della società, succube dei suoi stessi pregiudizi, di uno specchio che non mente, dolce nei suoi sentimenti che sbocciano in quel giardino, destinato a dissipare la sua vita per un sentimento. Le pagine di riempiono del candore di un bambino, della passione di un adolescente e della depressione di un uomo adulto che non può arrestare la sua natura. Greer omaggia il lettore con una scrittura raffinata, elegante e fin troppo magnetica. Ci omaggia di confessioni che dovrebbero essere solamente quelle di Max Tivoli, ma che finisco per rispecchiare le nostre. Un libro che non ha da temere, un libro che sicuramente non può passare inosservato.
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