Il calore del sangue

E' un po' come leggere Francoise Mauriac senza inquietudini metafisiche: storie di famiglie e campagna francese, due ingredienti che fanno sempre il loro buon effetto narrativo. Ma qui la storia si risolve tutta in vicende dove l'amore è visto come forza primigenia e irrazionale, appalto esclusivo della giovinezza, che lascia dietro di sè solo poche fumanti rovine.

Scrittura avvolgente, Molto belle le riflessioni sulla giovinezza e sulla vecchiaia.

"La carne ci vuol poco a soddisfarla. È il cuore a essere insaziabile, il cuore che ha bisogno di amare, di disperarsi, di ardere di un fuoco qualunque… Ecco ciò che volevamo: bruciare, lasciarci consumare, divorare i nostri giorni come le fiamme divorano la foresta." Eh per Irene ho sempre avuto un debole. Racconti brevi ma al tempo stesso intriganti, che lasciano con il fiato sospeso e soprattutto fanno entrare nel mondo della società francese dei primi del '900, legata prettamente alla terra, in cui tutto sembra sempre essere fermo e statico. Eppure, se l'esterno è così, ogni personaggio ha nel suo interno passioni, desideri, un calore quasi spento che si porta appresso dalla giovinezza.. e poi la gente tutto intorno parla, sussurra, la gente sa. Le pagine scorrono, i segreti piano piano emergono in superficie e ci lasciano stupefatti. La penna di Irene non ha pietà e svela tutto, anche il delitto del pover'uomo, di cui nessuno parlerà alla polizia, perché quel mondo di quel tempo in quei borghi è così, meglio far rimanere ogni cosa una mera faccenda privata.