La pecora nera

Figlio di una madre dagli occhi grigi e severi che scandagliava ogni questione in profondità e di un padre allegro e rotondo che non metteva mai in dubbio le vie del Creatore.Nelle vacanze estiive faceva ritorno con la madre a Bilgoraj dove lo attendevano i nonni materni,lui,un uomo alto e oscuro,dal viso delicato ma severo,incorniciato da barba e cernecchi grigi.Era intelligente, dignitoso,taciturno...l'unica persona in casa che irrompeva nel suo regno era la nonna...per tutta la vita si era ribellata all'autorità del marito...era una donna semplice ".Il lettore si cala nello shetl diLeoncin per attraversare in carrozza e in treno le distanzeche conducono a Bilgoraj.Compie un viaggio a ritroso nella sua infanzia,in un percorso di regressione che lo riconduce ad uno stato larvale.Lo shetl di Leoncin,dove abita,accoglie un manipolo di uomini con le loro famiglie, aggregate tra le mura domestiche dal sacro fuoco della religione.Lo studio della Torah,del Talmud e di altri libri sacri o di morale opprimono la sua mente bambina che vuole correre nei prati,giocare con i figli dei bottegai,degli artigiani e degli straccivendoli,attendeva di liberarsi dal "carcere della Torah" per precipitarsi all'aria aperta "in quel mondo libero,inondato dai raggi del sole,che tutti i pii maestri sforzavano di svilire,rendendolo solo più bello e attraente ai miei occhi".Quando le tradizioni assumono le sembianze più opprimenti e repressive dichiarano guerra aperta contro il diverso "un intero mondo,che fino ad allora era stato incomprensibile,mi divenne tutt'a un tratto chiaro",quando ad esempio giungono individui dall'aspetto bizzarro presso la corte del giudice Christowski,vestiti "come usa nelle grandi città",mangiando carne non kosher e,essendo artisti,dipingendo immagini idolatriche in un tempio pagano".Da quel momento "io abbandonai del tutto il Talmud".Dipinti murali vibranti e animati da colori variopinti iniziavano a scalfire profondamente la calotta polare del suo piccolo mondo

Libro stupendo.Per me che adoro Israel Singer, conoscere la sua vita di infanzia, l'ambiente da cui ha tratto ispirazione per i suoi romanzi e'stato fantastico! La vita dello shtelt,le usanze, i costumi di un mondo che non c'e'piu', ti rimangono dentro come i personaggi, fantastici e, come dice la prefazione, ti sembra di dover scrollarti la polvere. Ho ritrovato personaggi che poi entreranno a far parte dei suoi romanzi: Yoshe Kalb, lo scriba Moshe (che si immerge nel bagno rituale ogni volta che deve scrivere il nome Dio) e tanti altri personaggi incredibili. Belle le descrizioni della madre, padre, nonni materni.Storie fantastiche di un mondo povero ma pieno di valori e ricco di ispirazione! Alcuni passaggi sono davvero memorabili e molto divertenti. Avrei voluto non finisse mai. La scrittura e'come sempre sublime. Un gioiello che, chi ama questo grande scrittore, non puo'non leggere.

Viaggio nella storia e nella memoria di uno scrittore: Singer ci conduce per mano in un villaggio polacco immerso nei valori della tradizione ebraica seguendo il filo rosso dei suoi ricordi d'infanzia.