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Anno edizione: 2015
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Un bel libro. Originale, interessante, intelligente. Una lettura scorrevole e godibile. Poi racconta -anche- di Anversa, citta' che conosco bene. Molto bello.
Leggero e dolorosissimo libretto, ritratto di un'anima rara, "scultore d'animali per predestinazione" come scrisse di lui il poeta André Salmon. Un uomo che adorava gli animali credendo nella loro anima assai più di quanto confidasse nella miglior logica degli uomini, e che ogni mattina andava a salutarli, a studiarli, ad adorarne il segreto, le movenze, le noie e gli impeti, la rassegnata tristezza dopo il pasto, lì, al giardino zoologico di Parigi: "Quando sono di fronte a loro e li fisso negli occhi mi sembra di rendermi perfettamente conto delle loro gioie e delle loro pene". Un'identificazione assoluta, senza freni o soggezioni, fino a farne diventare materia, pasta di sguardo, di fattezza e portamento nell'esito delle proprie stupende sculture. Le lancette di una breve vita lungo un quadrante di anni bollenti, quelli che si accingono a scatenare l'inferno con l'arrivo della Grande guerra. Rembrandt si perde nello spettacolo di quegli esseri, come un amico o un confidente, avvilendosi fino al tormento ogni volta che assiste a spettacoli in cui gli animali sono violentati, ridicolizzati: "Conigli che suonano il tamburo, un orso, o forse un canguro, su un triciclo, e sciacalli che ballano il valzer". Ne è atterrito. Come se sentisse e toccasse la gretta sostanza che abita gli uomini, una fanghiglia morale che oramai sormonta ogni loro azione. Pochissimi viaggi, qualche incontro importante (De Gourmont, Boni de Castellane), l'ammirazione che per lui ha Rodin, immenso complimento. Ma tutto sempre dentro uno sfondo che è solo annuncio di tragedia, sconforto senza ripari, fine annunciata. Rincorreva il mistero di quel linguaggio animale, di quelle vicinanze fra il selvaggio e l'amichevole come un interprete schivo ma ostinato a rendere a perfezione ogni respiro e ogni suono, oltre che ogni gobba, ogni muso, ogni ala. E' ancora lì seduto ad accarezzare quelle gabbie e a dispensare affetto per quelle creature, le sole che lo abbiano compreso e amato.
Il rapporto fra lo scultore R.Bugatti e il mondo animale.
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