La mossa del cavallo

Davanti a queste recensioni non si può restare indifferenti, perché, signori miei, Camilleri non si discute. E tanto meno si può pretendere di leggerlo in una sera. Ha i suoi tempi, le sue pause e le sue riflessioni da rispettare ; tanto più se scritto in due dialetti, la cui "traduzione" è di vitale importanza anche ai fini della storia stessa.

Romanzo, ancora una farsa tragica siciliana, datato 2000. Come d'abitudine Camilleri prende spunto da fatti accaduti o sommamente raccontati per una trama di prim'ordine. Le recensioni che si leggono sul romanzo sono parecchio disparate, per stabilire una veridicita' fra esse la prima cosa che bisognerebbe sapere e' quanti libri di camilleri (e quali, logicamente) sono stati letti prima di questo. Io sto rileggendo tutto con ordine, a onor del vero da emiliana quale sono non ho nessunissimo problema di comprensione del dialetto camilleriano, ne ho avuti parecchi con il genvoese, ma tant'e', era giusto che in quell'epoca un genovese pensasse in genovese e renderlo piu' leggibile significava renderlo meno veritiero. Seppure la trama e' ben costruita e scritta il romanzo pecca sul fatto di essere enormemente simile ai precedenti, vedi ad esempio La Concessione del Telefono, insomma e' un po' un gia' visto nella letteratura camilleriana. L'ultimo capitolo, quello onirico per intenderci e' il Camilleri ironico che torna a far da padrone, con i riferimenti a kafka e ad altre opere letterarie, forse, merita da solo la lettura di tutto il libro. Ulteriore nota e' quella che trovo le edizioni BUR rilegatura e copertine di una bruttezza ineguagliabile nell'editoria odierna. Meglio, molto meglio l'edizione Rizzoli anche se costa il doppio.

Tra i migliori di camilleri