La miglior vendetta

La prima metà mi ha ricordato tantissimo il tipo di storia che creava Agatha Christie, con un gruppo di persone bloccato su un treno, una nave oppure, come in questo caso, in una casa di campagna in periodo di maltempo, e l'immancabile assassinio. I personaggi indiziati sono molti, forse un po' troppi, e la sequenza di interrogatori è a volte un po' noiosa. Dalla metà il romanzo diventa più scorrevole. Diciamo che ne ha scritti di migliori.

La George non si smentisce: bella atmosfera inglese e personaggi interessanti. L'inizio è un po' confuso, tanti personaggi che non si conoscono e talvolta si sovrappongono ma poi la storia scorre sempre più intrigante. Bella la figura di Lintey che, innamorato non corrisposto, perde un po' la sua professionalità ma è molto umano.

A me ha coinvolto moltissimo. Ragionando su tanti aspetti, effettivamente verso la fine si può intuire l'identità dell'assassino nonostante gli abili depistaggi dell'autrice. Unica nota negativa la crudele e secondo me ingiustificata efferatezza dell'uccisione del giovane cameriere Gowan. L'autrice qui spiega molto affrettatamente la motivazione dell'assassino. Anche se anch'io ho divorato e riletto tutti i gialli di Agata, questi mi sembrano più psicologicamente articolati. Nota positiva : l'eroe Linley in questa occasione fa una figura veramente pessima!!!