Le lacrime della giraffa

Comprato per caso in libreria attratta dal titolo e dalla meravigliosa copertina. La ragazza in libreria mi aveva parlato di un libro con i colori e i profumi dell’Africa. Avevo aspettative alte e non sono state ripagate: sto ancora cercando di finirlo. Libro surreale e in qualche tratto mi ha anche irritato..di giallo c’è poco.

Questo libro segna la fine delle mie letture di lavori di Alexander McCall Smith ! Drastica e perentoria ? Forse, ma sicuramente non in modo immotivato, dato che ho letto due romanzi incentrati su Isabel Dalhousie e, con questo, due incentrati sulla signora Ramotswe, ed ogni volta ho provato la stessa, fiacca, impressione: una certa antipatia per le protagoniste, per i loro intenti didascalici in fatto di morale e giustizia e per la loro propensione alla speculazione filosofica in termini molto spiccioli, una sensazione di inconsistenza delle storie narrate, un sapore di brodo allungato oltre misura…. Quello che si salva, secondo me, è solo, e soltanto nei romanzi ambientati nel Botswana, la descrizione di altri modi di vita, di ambienti e di abitudini molto diversi dai nostri, che possono comunque risultare interessanti, anche se non si è affetti dal cosiddetto mal d’Africa (e se si è disposti a pensare che secondo le abitudini del Botswana sia perfettamente normale che tra fidanzati o coniugi sia d’uso riferirsi all’altro come “signor JLB Matekoni” e “signora Ramotswe” !). Una lettura leggera: ma non leggera e piacevole…….leggera e basta !

E' il primo libro che leggo di questo scrittore, sono stata attratta dalla traduzione della Bertola, scrittrice che adoro e per questo lo ho letto. Amando l'Africa ho apprezzato la descrizione piuttosto precisa della vita locale e della vita dei protagonisti, ma di per se al giallo che dovrebbe essere al centro del racconto viene data ben poca importanza. Libro carino, ma non particolarmente entusiasmante.