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La figlia di Iorio. Ediz. integrale
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La figlia di Iorio. Ediz. integrale - Gabriele D'Annunzio - copertina
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figlia di Iorio. Ediz. integrale

Descrizione


"La figlia di Iorio", rappresentata trionfalmente nel 1904 e subito diventata la tragedia più fortunata di Gabriele D'Annunzio, è uno dei risultati più alti del teatro italiano del Novecento. È un'opera di grande poesia, uno dei vertici del D'Annunzio lirico, e insieme di mirabile teatralità. Era soprattutto la tragedia mitica e rituale, ispirata ai grandi modelli di Eschilo e di Sofocle, alla quale il poeta aveva sempre guardato come a un obiettivo fondamentale e necessario. Egli stesso scrisse; "Tutto è nuovo in questa tragedia e tutto è semplice: tutto è violento e tutto è pacato nel tempo medesimo. L'uomo primitivo, nella natura immutabile parla il linguaggio delle passioni elementari".
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Dettagli

2009
Tascabile
128 p., Brossura
9788854113299

Conosci l'autore

Gabriele D'Annunzio

1863, Pescara

Debuttò giovanissimo con la raccolta di versi Primo vere (1879), cui seguì nel 1882 Canto novo, nel quale è evidente l’imitazione di Carducci temperata da una già personale vena sensuale e naturalistica. A Roma, dove iniziò (ma non concluse) gli studi alla facoltà di lettere, D’Annunzio visse all’insegna della mondanità e dell’estetismo, sempre alla ricerca di nuove sensazioni in nome di un compiaciuto erotismo al quale sarebbe rimasto fedele sino alla fine con ossessive varianti. Dal decadentismo europeo assimilava, intanto, ideali di sensibilità e di raffinatezza e il gusto del tecnicismo formale: nacquero così, accanto ad alcune raccolte di versi, romanzi come Il piacere (1889), Giovanni Episcopo (1891)...

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