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Titolo: L'APOCALISSEAutore: SCHNEIDER RobertEditore: NERI POZZAAnno: pp.287
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Libro veramente bello,scritto in modo scorrevole e chiaro. Gli appassionati del grande Bach potranno riscoprire,anche se solo nelle ultime pagine,un Bach diverso da come ci viene presentato, ossia un Bach non solo chiesa e famiglia bensì un Bach con difetti comuni a tutti i mortali.Trama letteraria molto ben costruita e coinvolgente. Consigliato a tutti gli appassionati del sommo J.S. Bach e non solo a loro. Robert Scheider continua ad essere un ottimo scrittore e auguriamoci che i sui prossimi romanzi siano appassionanti come questo appena pubblicato. CARNEADE
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L'autore ritorna alla musica, oggetto della sua formazione universitaria e del suo primo acclamato romanzo, ma sembra aver trovato un registro meno cupo, alleggerito dall'ironia. Anche qui il protagonista, Jakob Kemper, è un outsider e un perdente, compositore e direttore d'orchestra mancato, organista e insegnante autodidatta in una cittadina dell'ex Rdt. Naumburg è conosciuta per aver dato i natali a Nietzsche e per il suo duomo romanico, ornato da statue dei benefattori di straordinaria individualità e ricchezza espressiva. L'organo che Jakob suona, in San Venceslao, è stato collaudato da Johann Sebastian Bach, e deve essere ora sottoposto a un accurato restauro. Jakob si scontra con il presidente della società bachiana, un barone universitario spocchioso, e va a trovare il "suo" organo per l'ultima volta alla vigilia di Natale del 1992, insieme al piccolo fratellastro. Dentro l'enorme organo il bambino trova un manoscritto autografo di Johann Sebastian Bach del 1746, l'Apocalisse di San Giovanni. Questa potrebbe essere per Kemper l'occasione sempre sognata per uscire dall'anonimato della sua vita meschina, ma lo studio delle 168 pagine dell'oratorio riserva una drammatica sorpresa: lo spartito sembra in grado di evocare il passato, il rimosso e perfino il futuro.
È una satira pungente quanto spassosa del mondo della musica: il fatuo organista e direttore d'orchestra di fama mondiale la cui ambizione è dirigere la Passione secondo Giovanni in meno di un'ora e quaranta minuti, i boriosi musicologi che si rifiutano di riconoscere un manoscritto autografo di Bach quando ce l'hanno sotto il naso. Fa eccezione uno studioso giapponese, che rimane così sconvolto dall'Apocalisse da scongiurare Jakob di distruggerla, perché "fa precipitare il cuore in un abisso senza fondo (
) Chi può sopportare il proprio giudizio universale?". E allora ecco che Kemper rimette la partitura nel vano dei mantici dell'organo. L'epilogo è un divertente pezzo di bravura in cui Bach, vecchio e malato, si reca a Naumburg per collaudare l'organo in compagnia del suo futuro genero e brontola e si lamenta e lo tormenta in continuazione, finché questi fa cadere la borsa con la "musica dell'inferno" all'interno dell'organo.
Per i musicofili L'Apocalisse è una vera delizia, ma il libro offre anche altri elementi interessanti: la difficile interazione intertedesca pochi anni dopo la riunificazione ("Kemper sentì il vento nuovo, la fredda brezza dell'arroganza e della saccenteria"), i complessi rapporti del protagonista con il padre, con le donne e con il mondo in generale. Robert Schneider non ha mai più goduto del successo del suo debutto, confermandosi autore arduo, di atmosfere oscure e angosciose, ambienti claustrofobici che ricordano il suo villaggio sulle Alpi austriache. Questo potrebbe essere il romanzo della svolta, del distacco ironico, non a caso la critica ha intravisto echi manniani nella sua dimensione faustiana, e certamente non solo perché la cittadina natale dei protagonisti del Doktor Faustus sembra identificabile con Naumburg.
Marina Ghedini
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