Marta nella corrente

Un romanzo che scorre via veloce, una scrittura limpida. Oltre all'interessante parte storica (che evoca la resistenza partigiana in Val d'Aosta e i campi di concentramento), l'aspetto psicologico dei personaggi è quello che fuoriesce maggiormente nella storia, in particolar modo quello delle due protagoniste, Emma e Marta. Un'adulta ormai quasi "anziana" e una bambina, che in qualche modo sono legate da uno stesso destino drammatico. Le pagine sono certamente ricche di dramma ma mai pietoso, bensì potente e resiliente. E quel che ti lascia in ogni pagina è una sensazione agrodolce, ma molto più "dolce" che "agro". Definitivamente consigliato per chi, come me, ama immergersi nella psicologia dei personaggi!

Ho sempre amato particolarmente i libri che mi colpiscono più in profondità, che non soddisfano solo la mia mente ma lasciano un solco più marcato quando li ho finiti. Questo è uno di quelli, affascinante e narrato come piace a me. Elena Rausa esordisce con questo romanzo ma non sembra proprio, ed è un complimento vero. Il racconto è ambientato nel 1982 ma poi torna indietro per sovrapporre la storia e le esperienze delle protagoniste, da Marta (una bambina di sette anni che si trova all'improvviso in una brutta condizione) ad Emma che dovrà prendersi cura della bambina, ma non scenderò in particolari. Ruoli, mancati o non assolti, desideri, rimpianti, caratteri particolari anche scostanti, segnati dal tempo e/o dagli avvenimenti. Madri, figlie, sorelle.

Libro che tratta argomenti profondi con grande professionalità e sensibilità ..la storia di questa bambina tocca il cuore...veramente un bel libro