Trieste è un'altra

L'aspetto maggiormente irritante del libro è il definire Trieste un non-luogo. Una città che presenta una stratificazione secolare di culture, nazionalità ed espressioni artistiche come Trieste in che modo può essere ritenuta priva della connotazione di luogo? Non-luoghi possono essere aeroporti, scali ferroviari, snodi autostradali, ma non sicuramente un città-porto storica fondata in epoca preromana. Un'altra definizione pretestuosa di Trieste è il paragone con uno specchio rotto: cosa c'è di rotto in Trieste? In che senso sarebbe uno specchio? Questi interrogativi purtroppo, non trovano risposta nelle righe del libro. Spesso inoltre l'autore dimostra una scarsa conoscenza degli eventi storici, deformando episodi realmente accaduti, sulla base di presupposti ideologico-politici. Se si eccettuano un paio di capitoli passabili, il resto del libro è retorico nel senso più deleterio del termine.