Il paese delle stelle nascoste

In questo piccolo volume di appena 180 pagine l'autrice, Sara Yalda, narra il suo ritorno in Iran dopo ben ventisette anni di lontananza. Nata nel 1967, Sara, il cui nome persiano è Afsaneh, ha trascorso pochi anni nel paese natìo; ha vissuto un rapporto conflittuale con i genitori e mai si è sentita parte della famiglia, né tantomeno accettata dalla matrigna. Il ritorno in patria, dopo aver vissuto così tanto tempo in Francia ed esserne diventata cittadina, è estremamente complesso: per prima cosa, molti ricordi, sepolti da troppo tempo, si riaffacciano alla mente, provocando emozioni contrastanti, inoltre l'Iran è cambiato ed è pieno di contraddizioni. L'autrice stessa definisce il suo paese "antico e decadente, in equilibrio precario sull'orlo del precipizio, e che tuttavia tiene duro, a dispetto di tutto", ma aggiunge che ormai non può che provare smarrimento nel sentirsi una straniera nel suo paese, tra gente che non riesce più a decifrare e tra i membri della famiglia, con i quali non ha più niente da condividere. Un libro intenso, che ci catapulta dall'Occidente, al lontano Iran del dopo rivoluzione, che l'autrice ci descrive come un paese che mostra la sua facciata pubblica fondamentalista e rassegnata, ma che porta avanti, invece, una sorta di resistenza interna, fatta di trasgressioni continue, ma non manifeste. Lettura interessante, oltre che intimistica.

Mi aspettavo molto di più. Non ho capito dove l'autrice volesse andare a parare, quale fosse il suo messaggio. La rappresentazione della cultura locale è sorprendente, ma il modo in cui viene raccontato è confusionario.