Ero gay. A Medjugorje ho ritrovato me stesso

Premetto che sono consapevole del fatto che la scienza ha ormai largamente sconfessato le teorie riparative che invece vengono in qualche modo proposte nel libro, quindi, da profano, non ho attribuito alcun valore a questa parte del testo. Ho cercato di concentrare la mia attenzione sul percorso di vita dell'autore che però mi sembra francamente poco credibile: passa da un eccesso all'altro rovinandosi l'esistenza quando invece ci sarebbero tutte le premesse per una vita felice. Ho inoltre trovato piuttosto strumentale l'utilizzo della figura della Vergine e, in quanto cristiano, è questo uno degli aspetti che più mi hanno infastidito. In definitiva non lo consiglio.

E' vergognoso che si possa parlare dell'omosessualità come rovina della propria vita. Un libro chiaramente a sfondo propagandistico su un fenomeno che spesso viene utilizzato dalla Chiesa per attirare folle di fedeli sempre meno numerose(vedi Lourdes e Fatima). Non lo consiglio a nessuno!

Per me il fulcro di questo libro è il mistero: sì, il mistero di come abbia fatto il protagonista a pensare che il suo problema fosse l'omosessualità (che non è certo un problema). Secondo me il suo unico dramma è la totale mancanza di equilibrio. Se solo avesse cercato una storia d'amore bella e autentica con un altro uomo, così come la maggior parte dei gay fa, di certo si sarebbe risparmiato un bel po' di fastidi e soprattutto li avrebbe risparmiati a noi che, convinti di leggere una storia edificante, ci siamo invece sorbiti le peripezie surreali di un'anima in pena.