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La quarta estate - Paolo Casadio - copertina
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La quarta estate
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Descrizione


L'estate che cambierà per sempre la sua vita, quella del 1943, inizia con un lungo viaggio, dal Garda, dov'è nata e cresciuta, a Marina di Ravenna, dove per tre mesi dovrà esercitare la sua professione; sola, per la prima volta. Sa che spostarsi è pericoloso, ma il suo lago è divenuto ormai troppo stretto e ha bisogno di andarsene per dimostrare a se stessa, più che agli altri, chi desidera diventare. Un medico. Una donna. Entrambe le cose. Ma anche così lontano da casa, il pregiudizio l'ha seguita. Quando compare sulla soglia del sanatorio, infatti, le infermiere, le suore, comprendono che, a dispetto del suo nome, Andrea Zanardelli non è il dottore che si aspettavano. C'è stato un errore, a cui però è impossibile porre rimedio. Unico rimprovero, il loro sguardo muto e sorpreso. Comincia quindi nel silenzio quell'estate. Un silenzio spezzato solo dall'inquieto moto delle onde del mare che Andrea non ha mai visto e dalle grida dei bambini che deve curare. Un silenzio lontano anni luce dalla guerra, dalla fine delle illusioni imperiali, dai proclami gridati, dalle divise e dai morti. Ma che non durerà a lungo. Perché quell'estate segnerà una svolta per la storia del paese e per la sua vita. E non sarà più possibile tornare indietro.
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Dettagli

2015
14 aprile 2015
219 p., Rilegato
9788856637885

Voce della critica

Paolo Casadio pubblica per la Piemme un romanzo che si legge con piacere e grande facilità: La quarta estate. L’estate è quella del 1943. Il racconto, scritto con chiarezza e semplicità sia nella narrazione dei fatti storici sia nella connotazione del paesaggio e dei personaggi, porta indietro nel tempo il lettore tenendolo avvinghiato alle sue pagine. Dunque, un libro che fa sognare.

Andrea Dalvina Zanardelli è un giovane medico che vuole esercitare. Lascia la sua casa sul Garda, dove è nata e cresciuta, per l’Adriatico. “Il lago, a volte, era troppo stretto nella sua rassicurante continuità. […] c’era altro da conoscere”(pag.13). A Marina di Ravenna per tre mesi potrà dedicarsi alla sua professione in un sanatorio che ospita bambini orfani affetti da scrofolosi, una malattia deformante. La donna sente la necessità di dimostrare a se stessa e agli altri chi desidera diventare: un medico e una donna. E, proprio perché  donna, il suo lavoro è un problema e non viene presa sul serio. Inoltre siamo nel 1943, letteralmente in tempo di guerra, ma Andrea (il suo nome è l’altro motivo per cui la maggior parte delle persone rimane piuttosto stupefatta) non si ferma davanti a nulla. E quando si presenta al sanatorio anche le suore che lo gestiscono rimangono interdette: non è il dottore che si aspettavano. Pur lontano da casa i pregiudizi sono duri a morire.

La quarta estate è il racconto della formazione di una donna che tra le mura del sanatorio e il mare prospiciente riesce a dare un senso alla sua femminilità e scopre un ruolo materno non legato alla consanguineità.  Casadio, autore ravennate, ha saputo narrare da un punto di vista tutto femminile, in particolare, l’amore per Giotto, il bambino che sta al centro della storia e diventa in questi mesi “figlio” di Dalvina “Giotto un bambino assai minuto per la sua età e d’inestricabile timidezza. […] Dalvina si prese carico della pulizia e del comportamento di Giotto, e scoprì il piacere materno insito nella situazione. Giotto, da parte sua, forse si innamorò di quelle attenzioni esclusive e nuove, e dimostrò una dolcezza inattesa […] I due mondi si incontravano e, pur con le rispettive differenze, maturavano un pericoloso affetto”(pagg.121-122).

Dalvina è una donna moderna ed emancipata, capace di infrangere molti tabù. Le stesse suore del sanatorio, molto diverse l’una dall’altra e connotate in maniera straordinaria, e proprio perché donne conducono il lettore fuori dai moralismi. L’autore, con una vena di ironia, ha saputo coniugare il racconto di un periodo della storia del nostro paese con una narrazione dove l’amore si intrufola in tutte le pagine e nelle più svariate sfumature. E proprio l’amore è il sentimento che spinge gli uomini a delle scelte importanti come quella di Dalvina, una scelta per cui non le sarà più possibile tornare indietro.

Recensione di Clara Domenino

 

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Conosci l'autore

Paolo Casadio

1955, Ravenna

Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, s'interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra. Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate (Piemme 2015; premio “Francesco Serantini” 2017; premio speciale opera prima “Cinque Terre-Golfo dei Poeti 2016”), ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo, cui segue Il bambino del treno (Piemme 2018).

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