Quaranta frustate. La mia ribellione alla legge degli uomini

Una piccola autobiografia che merita di essere letta da uomini e da donne. Racconta come in alcuni paesi, in questo caso il Sudan, il fanatismo religioso arriva a stravolgere la vita delle persone in complicità con il potere politico. Purtroppo è in gioco la libertà di tutti, ma le prime a pagare il prezzo più alto sono sempre le donne. Ne consiglio la lettura soprattutto agli uomini, ai maschi un po' distratti quando sentono parlare le donne.

Sudan, 1989: con un colpo di Stato, Omar al-barbie prende il potere ed impone la Sharia. L'autrice, una nota giornalista del Paese, parte dalla propria esperienza per raccontare le dure e contraddittorie condizioni nelle quali i sudanesi, in particolare le donne, sono costretti a vivere. Viene arrestata perché indossa un paio di pantaloni. Rifiuta di dichiararsi colpevole e di accettare di sottoporsi alla pena inflitta (quaranta frustate, come prevede l'articolo 152 del codice penale) ed inizia una vera e propria battaglia ideologica contro quel sistema di leggi tanto diseguale e ingiusto quanto privo di qualunque fondamento religioso. Una battaglia non per se stessa quanto per tutte le donne sudanesi che, schiacciate dalla tradizione che si fa credo politico e dal senso di vergogna non riescono, da sole, a sollevarsi contro l'oppressione degli uomini.