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Il passaggio - Michael Connelly - copertina
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passaggio

Descrizione


Harry Bosch è nato con una missione, quella di cercare la verità e operare per la giustizia. Ma ora che è in pensione questi due obiettivi devono essere accantonati.

«Una storia costruita magistralmente in cui "il passaggio" ha molti significati, ma soprattutto è quello che Bosch è costretto a superare per chiudere una lunga fase della sua vita e aprire un nuovo, eccitante capitolo.» - Publishers Weekly

È un nuovo capitolo della sua vita che si apre, un capitolo in cui è ancora più solo, anche perché sua figlia tra poco partirà per il college. Un capitolo in cui deve riempire le giornate e darsi uno scopo. E così Harry cerca di mettere in atto un progetto a cui pensava da tempo, quello di riparare una vecchia Harley-Davidson che stazionava nel suo garage. Non ci riuscirà. Non perché gli manchi la capacità, ma perché il suo fratellastro, l'avvocato Mickey Haller, ha bisogno di lui. Un suo cliente, un giovane nero con un passato tumultuoso, è accusato di aver ucciso una donna, una funzionaria molto in vista della municipalità di Los Angeles. Ma Haller è convinto che non sia lui il colpevole e chiede a Bosch di portargli le prove della sua innocenza. Per Harry significa ricominciare a indagare, questa volta senza distintivo, senza il supporto di una struttura organizzata come quella della polizia, e soprattutto a favore della difesa, una mossa che non lo rende affatto felice. Si deciderà a farlo solo quando si rende conto che l'accusato è davvero innocente, e non sarà facile. Chi l'ha intrappolato, e perché? Harry non smetterà di scavare finché, in un crescendo ricco di suspense, porterà alla luce un intrigo brutale basato sulla avidità, il ricatto, la corruzione.
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Dettagli

2017
360 p., Rilegato
9788856656435
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Indice

Le prime frasi del romanzo

ELLIS E LONG ERANO SUL VENTURA BOULEVARD, a quattro auto di distanza dalla motocicletta. Erano diretti a est e si stavano avvicinando alla grande curva dopo la quale la strada procedeva verso sud per dirigersi, oltre il passo, a Hollywood.
Ellis era al volante, era il partner anziano e quindi toccava a lui decidere chi dovesse guidare e chi invece dovesse farsi trasportare, ma lui non cedeva volentieri il posto di guida. Long aveva gli occhi fissi sullo schermo del cellulare e guardava scorrere le immagini di quelli che entrambi definivano i loro investimenti.
L'auto dava a Ellis un senso di sicurezza, di solidità. Le sue mani erano salde sul volante e quando vide un'apertura nella corsia di destra schiacciò l'acceleratore. Il veicolo fece un balzo in avanti.
Long alzò gli occhi.
«Che cosa fai?»
«Voglio liberarmi di un problema. Prima che lo diventi davvero.»
Era riuscito a risalire il traffico e stava procedendo affiancato alla motocicletta. Lanciò un'occhiata di lato e scorse gli stivali neri del motociclista e le fiamme arancioni dipinte sul serbatoio. Erano dello stesso colore della Camaro.
Si portò avanti di qualche metro e, quando la strada curvò a destra, lasciò scivolare l'auto verso sinistra, quasi fosse spinta dalla forza centrifuga.
Sentì l'urlo del motociclista. L'uomo diede un calcio alla fiancata della macchina, poi accelerò, cercando di superare l'ostacolo. Fu quello il suo errore. Avrebbe dovuto frenare e lasciare che fosse l'auto a superarlo. Ellis, che aveva previsto la sua mossa, diede un'accelerata immettendosi decisamente nella corsia di sinistra e tagliando la strada alla moto.
Sentì lo stridio dei freni e un suono prolungato di clacson, mentre la motocicletta si spostava immettendosi nella corsia destinata al traffico che procedeva in senso contrario. Poi udì il rumore acuto di una strisciata e l'impatto inevitabile del metallo contro il metallo.
Ellis sorrise e continuò ad andare.

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Jack
Recensioni: 4/5
Molto bello

Ho finito di leggere questo libro perché fatalità l'ho visto ad un mercatino e allora mi ha interessato ma vi dico bello ma in dei tratti molto ripetitivo in delle scene.mentre gli altri che ho letto erano meravigliosi

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geomito1960
Recensioni: 2/5
lettura da "ombrellone"

Un discreto scritto ma niente di più..... ho avuto modo di leggere < il poeta e debito di sangue > e trovo questo scritto assai lontano sotto molti aspetti dai due libri appena citati. Voto 2 con mezzo punto in più di stima e fiducia nei confronti di MC. leggerò sicuramente altri scritti per verificare che < il passaggio > non sia il classico incidente di percorso

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Laura
Recensioni: 4/5

E’ il secondo libro che leggo di questo autore e mi è piaciuto molto anche questo. Ritmo serrato, indizi disseminati lungo tutto il percorso dell’indagine. Caratteri ben delineati e nessuna ripetitività fastidiosa (come spesso accade in altri testi). Bello, del genere scacciapensieri

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Recensioni

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Voce della critica

«Il fatto che Haller gli avesse chiesto di vederlo di persona lo induceva a sospettare che le cose non si stessero mettendo bene, visto che in precedenza il fratellastro si era limitato a conferire per telefono. Insomma, Bosch sapeva che qualcosa stava girando storto.»

I lettori della serie sul poliziotto di LA Harry Bosch finora hanno sempre avuto una certezza incrollabile: che il loro beniamino era, appunto, un poliziotto. E dalla testa ai piedi. Uno che sente il suo lavoro come una missione, sempre fedele al “codice”, con una stretta di mano vigorosa e un trabiccolo di macchina (perché, ammettiamolo, la sua Cherokee ha visto tempi migliori). Insomma, non facevi fatica a immaginartelo mentre con aria grave e sicura di sé sbatteva dietro le sbarre la peggior feccia di Los Angeles.

Per questo il pensionamento forzato con cui Connelly ci ha lasciato ne La strategia di Bosch è stata una batosta parecchio pesante. Per lui, ma anche per il lettore, che è rimasto per un anno a chiedersi cosa ne sarebbe stato di quell’uomo ruvido ma dal cuore d’oro. Ma, riflettendoci, Bosch poteva davvero rimanere a lungo fuori dai giochi?

Ovviamente no. Ma, altrettanto ovviamente, per Bosch il passaggio di cui si parla nel titolo sarà tutt’altro che semplice. Non è così però per il suo autore: la letteratura thriller sarà pure piena di ex poliziotti ridotti a fare gli investigatori privati, ma Connelly continua dritto per la sua strada e ci offre un altro esaltante esempio della sua scrittura agile e senza lungaggini, rapida come una corsa a tutta birra su Hollywood Boulevard. Anzi, mentre c’è trova anche il tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa (leggere per credere).

Come ultima nota, una vera chicca: quella faccia da schiaffi del fratellastro di Bosch, l’avvocato Mickey Haller (altro famoso protagonista di Connelly, approdato anche al grande schermo). Sempre logorroico, sempre con la risposta pronta, sempre incredibilmente e a volte un po’ insopportabilmente sicuro di sé. Che, insieme al fratello, si conferma uno dei personaggi di Connelly più riusciti di sempre.

Recensione di Elena Malvica

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Conosci l'autore

Michael Connelly

1956, Filadelfia, Pennsylvania

Scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times». Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell'università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava. Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior...

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