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E' raro leggere un libro sull'amore che sappia centrare il bersaglio come fa questo. E' affascinante il modo come Ghezzani scava nella dinamica dell'incontro amoroso, dal bisogno primario di amore fino alla sua realizzazione. L'Autore ci spiega che l'innamoramento non è a disposizione di tutti e che nasce solo laddove la persona è davvero in crisi e cerca una occasione per cambiare davvero. Questa condizione, depressiva (di morte-in-vita) può essere salvata solo da un evento "catartico" e l'amore assolve a questa funzione. In questo senso l'amore è rivoluzione e non è alla portata di tutti quelli, tanto diffusi oggi, che si accontentano di avere storie effimere e senza senso. Il libro è stato la base di partenza dei successivi, due libri di Ghezzani, bellissimi, La paura di amare e Grammatica dell'amore. Secondo me, sono davvero da leggere.
Libro modesto, patetico, noioso. Avendo letto i libri precedenti del Dott. Ghezzani, mi aspettavo un libro di spessore, il contrario. L'argomento viene trattato in modo superficiale, con molta influenza dalle teorie di Alberoni sull'amore, nella convinzione quasi ideologica, assunta in modo del tutto arbitrario e con argomentazioni poco convincenti, che esista un amore vero e sano, che e' quello della coppia passionale, e che tutto cio' che si discosta da questo modello sia in qualche modo un sintomo di nevrosi. Sembra che l'autore sia incapace di vedere oltre, il suo sguardo miope vede solo la coppia monogamica passionale come unico modello, e come il sermone di un prete, il libro finisce per accostarsi pericolosamente agli ammonimenti moralisti di una lezione di catechismo. Ghezzani in tutti i suoi libri parla del dissidio tra io sociale ed io personale come fonte di ogni disagio, io trovo che questo libro sia proprio da prendere ad esempio di come oggi gli psicologi stiano diventando i nuovi moralizzatori, che con i loro ammonimenti e le loro definizioni (anoressia sessuale, e via dicendo), s'inseriscono in ogni angolo del nostro vivere. Il libro ha un suo interesse data l'importanza dell'argomento, ma valutate voi se l'amore passionale che vi viene descritto e' di qualche interesse, per me l'interesse e' nullo, e quel che trovo deludente e' che tutto cio' che non corrisponde al modello (patetico) della coppia passionale, diventa deviante e patologico, anziche' spunto di riflessione, se la coppia passionale sia veramente l'unica via. Mentre io mi domanderei se anziche' avere tutto questo potenziale rivoluzionario di cui l'autore parla, l'amore passionale che viene descritto non sia piuttosto la ricerca di una reciproca autogratificazione, per scegliere di non vivere e di non cambiare. Ha ragione Illich, ci sono "esperti di troppo" che hanno bisogno di creare il disagio per potersene occupare.
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