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L' arte della cinematografia-The art of cinematography. Con DVD - Vittorio Storaro,Lorenzo Codelli,Bob Fisher - copertina
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Descrizione


Il volume sottolinea la fondamentale importanza dell'autore della fotografia cinematografica nella storia del cinema a livello mondiale. Una grande opera figurativa che propone una rilettura della Settima Arte attraverso gli occhi dei più importanti autori della fotografia cinematografica e una visione originale dei grandi capolavori del cinema di tutti i tempi. Una vera e propria carrellata, quasi un catalogo ragionato, che partendo dal 1910 arriva ai giorni nostri disegnando oltre centocinquanta profili di Cinematographers in un secolo di cinema. Il volume è accompagnato da un complesso DVD con immagini in movimento tratte dai lavori degli artisti in catalogo.
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Dettagli

2013
20 novembre 2013
340 p., ill. , Rilegato
9788857217536

Voce della critica

Il cinema è narrazione per immagini in movimento, e il suo consumo si basa sulla fruizione del racconto (il contenuto) e sulle forme che il regista sceglie per distendere lo sviluppo della storia. L'autorialità appare un esclusivo appannaggio del lavoro registico, essendo universalmente riconosciuto il rilievo determinante che Woody Allen, Roberto Rossellini, o René Clément hanno avuto nella creazione dei loro Manhattan, Roma città aperta, Giochi proibiti. Alla base del lavoro registico c'è anche molto altro, però, dalla sceneggiatura alla selezione/direzione degli interpreti, alla colonna sonora, e all'intervento del direttore della fotografia: queste collaborazioni ricevono certamente ampi riconoscimenti formali, oltre che citazione nei titoli di testa del film, ma il loro ruolo resta comunque limitato a una considerazione di dipendenza dalle scelte del regista. Sono tutti collaboratori, insomma, ma non autori. E non basta la statuetta degli Oscar ha dargli la dignità autoriale che ambirebbero ad aver riconosciuta. Questo ricco volume (grande formato, copertina cartonata, 125 pagine di foto a colori, un dvd realizzato da Daniele Nannuzzi che propone in immagini lo stesso racconto del libro) è una sorta di grido di dolore di chi invece chiede il riconoscimento di quella dignità, proponendo nel concreto di una documentazione davvero straordinaria gli esempi evidenti dell'importanza che ha il ruolo del direttore della fotografia nella costruzione del film. Storaro, che nella sua rivendicazione è supportato qui dal contributo critico di due importanti nomi del mondo del cinema come Fisher e Codelli, è uno dei grandi creatori della luce che fa del film un'arte; con il proprio lavoro dietro l'obiettivo ha vinto tre Oscar, e nel volume ripercorre, anche con aneddoti e ricordi preziosi, una sorta di storia del cinema dal muto ai nostri giorni, proponendo le immagini create da 150 "autori della fotografia" come lui, per dare dimostrazione palese che nessun capolavoro sarebbe potuto essere l'opera che alla fine abbiamo amato sullo schermo senza la qualità e l'intervento decisivo di chi stava dietro la macchina da presa. Se Vittorio De Sica è dunque l'autore di Ladri di biciclette, l'immagine di un fotogramma del film (scelta da Storaro) mostra e rivendica che allo stesso modo ne vada considerato autore anche Carlo Montuori; e se James Cameron si prende gli onori del grande successo popolare di Titanic, allo stesso modo quel successo appartiene al lavoro di Russell Carpenter, illustrato qui da un fotogramma a tutta pagina. Il volume si apre con un'immagine di Cabiria, di cui fu regista Giovanni Pastrone nel 1914, ma di cui fu direttore della fotografia Segundo De Chomone, e chiude con Anonymus, film del regista Roland Emmerich ma di cui è stata co-autore la direttrice della fotografia Anna Foerster.   Mimmo Candito  

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