Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 32 liste dei desideri
La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi
Disponibilità immediata
18,05 €
-5% 19,00 €
18,05 € 19,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,05 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Multiservices
19,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
19,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
ibs
10,45 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Fernandez
13,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,05 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Multiservices
19,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
19,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
19,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
10,45 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato
Libreria Fernandez
13,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Chiudi
La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi - Francesco Barbagallo - copertina
Chiudi
questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi
Chiudi
La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi

Descrizione


Dopo 150 anni di unità nazionale, da più versanti vengono messe in discussione sia la validità che la prospettiva del processo unitario. Già la fine del sistema politico italiano nato con la Repubblica ha prodotto, sul finire del Novecento, sentimenti e riflessioni che ponevano in dubbio la saldezza del vincolo nazionale in una crisi acuta delle istituzioni, della rappresentanza politica, delle relazioni sociali. In un panorama tempestoso, solcato da processi disgreganti, può essere utile allontanarsi per un momento dall'informazione in tempo reale e tornare a riflettere sui tempi e le forme che hanno caratterizzato la formazione e l'evoluzione dello Stato nazionale italiano. Per provare a capire meglio, se possibile, qualche vecchia ragione dei problemi attuali. Poi, visto che la contrapposizione Nord-Sud pare l'unico punto capace di saldare una discorde concordia nazionale, si può tornare anche su tale questione, che molti hanno dato per superata e risolta trent'anni fa. Ma non è così. La centralità del Mezzogiorno nella storia dell'Italia unita non è stata una invenzione dei meridionalisti, tanto meno dei meridionali. Non per caso, il Sud è stato al centro della politica nazionale per tutto il quindicennio del dopoguerra, che ha visto l'Italia emergere dalla disfatta nazionale e ascendere tra i paesi più sviluppati del mondo. Oggi il Mediterraneo non è più un mare di retorica, ma è di nuovo al centro dei traffici globali.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2
2013
7 febbraio 2013
238 p., Brossura
9788858105573

Valutazioni e recensioni

4,33/5
Recensioni: 4/5
(3)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Gerardo
Recensioni: 5/5

Un' ottima riflessione scaturita da un' accorta documentazione su una questione centrale della storia d' Italia: la questione Nord-Sud. A tal proposito nelle conclusioni si legge una frase che racchiude il succo del saggio :"la questione meridionale è nata con l' Unità d' Italia, sono gemelle, hanno entrambe compiuto 150 anni". Nel complesso dibattito politico italiano, la questione meridionale è finita ai margini come mai prima d' ora, Barbagallo tenta di mostrare le diverse fasi e i diversi metodi dei tentativi di risoluzione del problema. Per concludere, ottima la premessa per una concordia nazionale che purtroppo si sta perdendo a scapito di facili semplificazioni storiche e separatismi diffusi.

Leggi di più Leggi di meno
Antonio D'Agostino
Recensioni: 3/5

Ancora un testo sulla "questione meridionale". Il libro di Barbagallo è un tentativo di reinserire il problematico Mezzogionrno nell'ambito della "questione intaliana". Ma forse manca una adeguata riflessione su rapporto che il paese ha con la globalizzazione. Nel libro la riflessione è solo sfiorata.

Leggi di più Leggi di meno
antonio
Recensioni: 5/5

Ha il pregio di una certa imparzialità nel definire la questione meridionale: il riconiscimento dell' arretratezza sociale pre-unitaria c'è tutto. La tesi di fondo è che tutte le volte che il Sud è stato al centro dell'agenda politica nazionale,ispirata da personalità politiche competenti e di grande spessore (Nitti, Menichella, Saraceno), il divario tra le due aree del paese si è ridotto. Ma traspare il modello di un Sud strutturalmente funzionale alle esigenze economiche del Nord (rimesse degli emigranti, manodopera a basso costo, mercato di sbocco, etc). E dagli anni ottanta la deriva italiana ha assunto nel Mezzogiorno il profilo di un'area le cui leve dell'econimia sono nelle mani distruttive di elite tipicamente "estrattive", quando non tipicamente criminali.Ed anche il pessmismo della razionalità c'è tutto.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,33/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

  La questione meridionale ha centocinquant'anni. A dispetto di chi, anche fra gli studiosi, l'ha ritenuta un'"invenzione" o un problema ormai risolto, la storia del Mezzogiorno non solo continua a essere di bruciante attualità, ma comincia da lontano. Ha un "nocciolo antico". Un filo lungo e ingarbugliato lega infatti da sempre il Nord e il Sud, complicando, a partire dalla "imprevista unità" dello stato nazionale, il percorso travagliato della nostra storia. Insomma, non c'è Nord senza Sud. Non sviluppo, progresso e modernizzazione nell'Italia settentrionale senza fame, briganti, emigranti al Sud. La storia impervia di queste due Italie, confliggenti e interdipendenti nel modello di sviluppo, è al centro di questo libro, che riannoda i fili intricati della nostra vicenda nazionale. E in un'epoca dove storia e memoria sono diventate campo di manovra di televisioni e improvvisazioni "è bene ricominciare dall'inizio". Ovvero, partire dal processo di unificazione nazionale per cogliere cause lontane, persistenze, atti mancati da cui sono nati e proliferati i disastri di ieri e di oggi. Nel solco della tradizione interpretativa gramsciana, ripercorrendo in controluce la storiografia classica, Barbagallo ricostruisce con lucidità le origini del meridionalismo e la vicenda del Sud nella storia d'Italia a partire dalle analisi di Antonio Labriola, Salvemini, Fortunato, Dorso, Nitti, Rossi-Doria. Due Italie si scontrano fin da subito: il piccolo Regno di Sardegna, liberale e costituzionale, e il grande Regno delle due Sicilie, antidemocratico, privo di una vera classe dirigente e per di più infestato da briganti. Fra Nord e Sud si apre un solco che diventa una ferita. "Non c'è niente di inventato ‒ avverte l'autore, ‒ le differenze, le incomprensioni, i conflitti sono reali". Alla fine del 1923, nella lettera per la fondazione del quotidiano "l'Unità", Gramsci definisce la questione meridionale "come uno degli aspetti della questione nazionale". Tre anni dopo, nelle Tesi di Lione e poi in Alcuni temi della quistione meridionale, scriverà che i contadini del Sud e delle altre parti d'Italia, assieme agli operai, sono le "forze motrici" della rivoluzione, denunciando "la debolezza dell'industrialismo" nel sistema capitalistico italiano. E proprio Gramsci, Dorso e Salvemini saranno accusati dal pensiero "operaista" degli anni settanta di aver negato l'accumulazione originaria del processo di sviluppo capitalistico, oscurando la forza propulsiva della classe operaia e arrivando a negare il problema del Sud come questione nazionale. Barbagallo, allora, riporta il Sud nella storia d'Italia. L'asse Nitti-Beneduce-Cenzato-Morandi-Saraceno è la linea di pensiero e d'intervento che, dall'inizio del Novecento fino alla metà degli anni cinquanta, segna il difficile processo di industrializzazione al Sud attraverso il ruolo preminente dello stato. È Nitti, l'illuminato economista e meridionalista a cui Barbagallo ha dedicato studi decisivi, a preparare, su incarico di Giolitti, il primo progetto speciale per Napoli. Gli si deve così l'intuizione che il controllo pubblico delle acque e delle fonti di energia avrebbe portato lo sviluppo industriale al Sud nel quadro di un generale riequilibrio produttivo del paese. Dal Nord al Sud. Da Napoli a tutto il Mezzogiorno. Ma il programma nittiano di nazionalizzazione dell'energia elettrica si scontra con gli interessi delle società elettriche private e con la mancanza al Sud di una borghesia imprenditoriale. Dopo la crisi del '29 e quelli che Manlio Rossi-Doria ha definito "gli anni della disperazione nera" al Sud, sarà il presidente dell'Iri Beneduce, il "finanziere di Mussolini", a promuovere un "progetto di evidente matrice nittiana": affidare alla Società meridionale di elettricità di Giuseppe Cenzato il compito di favorire, con il sostegno dello stato, l'industrializzazione e lo sviluppo tecnologico nell'area napoletana. Ma dalla metà degli anni trenta, sull'onda del riarmo bellico imposto dalla frenesia imperiale fascista, la politica di modernizzazione si interrompe. Dopo la nascita della Repubblica viene istituita la Svimez di Morandi, Cenzato e Saraceno: è un altro progetto di ispirazione nittiana che guarda alla ricostruzione del paese puntando sullo sviluppo industriale del Sud. Da allora in poi, la vicenda del Mezzogiorno è storia di bagliori estemporanei e di cadute. Dopo il 18 aprile 1948, nel quadro internazionale della guerra fredda, a colmare il divario Nord-Sud non bastano il Piano del lavoro della Cgil del 1949-50, né il vasto programma degasperiano di riforme sociali, dove si inserisce, nel 1950, la nascita della Cassa per il Mezzogiorno. L'ultimo cinquantennio è una storia in discesa. Il bubbone camorristico non è più solo una malattia del Sud. L'intreccio fra mafia e politica diventa inestricabile. Il Sud resta indietro. E in questo libro emerge la storia di due mondi che hanno radici diverse, ma un destino comune. Mazzini aveva sostenuto che "l'Italia sarà ciò che il Mezzogiorno sarà": queste pagine ci insegnano che il nostro futuro comincia dal Sud.   Fiamma Lussana    

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Professore di Storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli. Autore di numerosi saggi sulla storia dell’Italia e del Mezzogiorno, su questioni di storiografia e di storia del Pci. Ha coordinato inoltre la Storia dell’Italia repubblicana (Torino 1994-1997).Tra le sue pubblicazioni: L' Italia repubblicana. Dallo sviluppo alle riforme mancate 1945-2008 (Carocci, 2009), Storia contemporanea dal 1815 a oggi (Carocci, 2016), La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi (Laterza, 2017), L' Italia nel mondo contemporaneo. Sei lezioni di storia 1943-2018 (Laterza, 2019).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi