Istruzioni per un addio

Trovo la tua scrittura davvero originale, fra il poetico e il drammatico. Complimenti.

Orribile. Davvero orribile. Da sconsigliare ad amici e nemici, compresi i peggiori tra questi ultimi. Ho espiato l'avventatezza di averne iniziato la lettura con lo stoicismo di portarla a termine. Poche idee ma confuse; stile tanto pretenzioso quanto miserevole negli esiti; ghirigori espressivi, amabilmente sostenuti dal nulla, che ricordano un calciatore talmente bravo nei dribbling da dribblare pure se stesso e finire a gambe all'aria. I rari barlumi narrativi (alcuni ci sono) vengono sommersi inappellabilmente dalla noia, noia fitta, per raggiungere la quale l'autore non solo è in grado di fornire le istruzioni ma anche disponibilissimo ad accompagnarvi sulle sue proprie spalle. Se, come si legge nella terza di copertina, con quest'opera Carrino "esegue i suoi esercizi dell'addio", beh, forse è bene che questi esercizi li rifaccia da cima a fondo. Ma non subito, per carità non subito.